Perplessità del circolo della “Nosside” sull’installazione del radar wind-shear

Riporto da GazzettaDelSud.it:

Perplessità del circolo della “Nosside” sull’installazione del radar wind-shear Preoccupano le onde elettromagnetiche in una zona già a rischio ambientale

Giorgio Gatto Costantino
A Ravagnese si è riunito il consiglio di circolo della “Nosside” per discutere di un problema che sta destando preoccupazione. L’installazione all’Aeroporto dello Stretto di un’antenna per il controllo del wind-shear, il fenomeno atmosferico consistente in una variazione improvvisa del vento in intensità e direzione.
Come è facilmente rilevabile sui siti specializzati questo fenomeno «è particolarmente pericoloso in prossimità di aeroporti durante la fase di atterraggio, in quanto inganna il pilota sul corretto assetto di discesa che il velivolo deve mantenere, portando così, in alcuni casi, a terribili incidenti». Questo è il motivo che porterebbe le autorità preposte, Enac ed Enav, a installare le apparecchiature al “Tito Minniti” dove le turbolenze atmosferiche sono frequenti, per effettuare delle sperimentazioni che, come ha affermato Vito Riggio, presidente dell’Enac, «avranno una valenza mondiale».
L’urgenza dell’operazione è motivata anche dalla necessità di non perdere i 10 milioni di euro di finanziamenti europei previsti a copertura del progetto. Fin qui tutto bene. Dove sta il problema? Il radar in origine doveva essere attivato nei pressi dell’aeroporto di Palermo ma cittadini e autorità – dal sindaco di Isola delle Femmine al presidente regionale Raffaele Lombardo – hanno detto un no categorico. Stiamo parlando di un impianto dalla potenza massima di 250 mila watt sul quale la comunità scientifica ha espresso pareri estremamente discordanti. Forse anche per questo si parla di sperimentazioni?
«Il radar wind-shear fa paura – afferma perentoriamente Girolamo Quintino presidente del consiglio di circolo –. Esso acquisisce i suoi dati sulla base di onde elettromagnetiche emesse con una frequenza variabile in base ai risultati che si vogliono ottenere. Come asserito nello studio fatto dalla società Ids a corredo del progetto siciliano, vengono superati i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici previsti dal decreto 10 settembre 1998 n° 38».
I rappresentanti dei genitori, allarmati per le notizie raccolte contattando diverse fonti autorevoli fra le quali l’Arpa Sicilia nella persona dell’ing. Caldara, hanno deciso di scrivere direttamente al presidente regionale Giuseppe Scopelliti e per conoscenza al direttore generale del dipartimento dei trasporti per chiedere tre cose: «È fondata la notizia sull’avvenuto accordo di programma con l’Enac? Se la risposta è positiva a quali pareri tecnici e a quali studi ci si è rifatti per poter assumere la decisione? In quali termini l’Enac ha posto la questione e ha motivato la riallocazione della sperimentazione, considerate le prese di posizioni della Regione Sicilia?»
Lo scorso 9 marzo il consiglio di circolo ha ricevuto, per conoscenza, una nota formale da parte della dott.ssa Elena Scalfaro, dello staff del presidente Scopelliti indirizzata all’Enac. La funzionaria regionale recependo le preoccupazioni formalizzate dalla “Nosside” ha sollecitato una risposta ufficiale dell’Ente affermando al tempo stesso che non c’è in vigore alcun accordo ufficiale ma forse solo un’intesa da definire. Scrive la dott.ssa Scalfaro: «.in ordine alla presunta installazione di un radar per il monitoraggio del fenomeno wind- shear nella zona aeroportuale di Ravagnese. Poiché contrariamente a quanto asserito, il Protocollo di Intesa – da sottoscrivere prossimamente con questa Presidenza – ha ad oggetto tutt’altro, ovvero interventi finalizzati allo sviluppo del sistema aeroportuale calabrese, si prega codesto Ente di voler direttamente fornire ogni utile chiarimento in merito alle perplessità rappresentate dal citato circolo didattico».
In ballo sta la salute dei cittadini che abitano una porzione di territorio densamente abitato già sottoposto a un fortissimo degrado ambientale se si considera la discarica di Longhi Bovetto, il depuratore mal funzionante e lo stato delle fiumare ricettacolo di scorie di tutti i tipi a partire dall’amianto. Questi gradirebbero poco il ruolo di cavie da laboratorio utili a capire se il radar mentre salvaguarda la vita di chi sta in cielo procura la leucemia a chi sta a terra. Anche la giurisprudenza ha un indirizzo cautelativo molto chiaro. Come riportato nella lettera aperta essa “ha individuato negli asili, nelle scuole e negli ospedali, degli obiettivi cosiddetti sensibili, ovvero luoghi che devono essere preservati dall’influsso delle onde elettromagnetiche». E di strutture simili a ridosso dell’aerostazione ce ne sono almeno tre.

Fonte:

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2 commenti

  1. Tutto ciò non avverrebbe se vivessimo in un paese umano dove non si può costruire nelle vicinanza degli aeroporti,ma tanto l’abusivismo e i condoni la fanno da padroni in questo paesucolo dei balocchi!Non lamentiamoci quando ci sarà un altro terremoto o la prossima pioggia torrenziale e tutte le case costruite sui letti dei fiumi o in barba ad ogni criterio di antisismicità verranno giù come castelli di carta!E che non si venga a dire che è stata una tragedia!

  2. Non c’è dubbio che il radar per il wind-shear sia dannoso. In Sicilia lo hanno rifiutato proprio per questo. Andrebbe installato in una zona isolata, non in un aeroporto praticamente incastonato nella città come quello di Reggio. Se la potenza è quella indicata (250.000 W), considerato che si tratta di microonde, il rischio per la popolazione è terribile. Non c’è dubbio, però, che l’affare andrà a rimpinguare le tasche di qualche società e di personaggi senza scrupoli. E’ mai avvento al “Tito” un incidente o problema grave dovuto al wind-shear?

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