Aeroporto Reggio Calabria: SOGAS risponde ai sindacati nazionali

Riporto da Terra.UGLTrasportoAereo.it:

In esito alla nota fatta pervenire dalle Segreterie Nazionali delle OO.SS. di settore anche alla scrivente Società in data 09 u.s., reputiamo che si renda assolutamente necessario fornire delle precisazioni e delle spiegazioni sullo status della Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto T. Minniti di Reggio Calabria che, com’è di tutta evidenza, non è correttamente noto.

Nella nota si dichiarano “sbagliate” le scelte del management.

Bene! Si procederà, allora, a “segnalare” solo alcune delle scelte che si reputano “sbagliate”, riservando eventuali approfondimenti nei luoghi e nei tempi che si reputeranno più opportuni.

La prima scelta “sbagliata” del management è stata quella di fare proprie le criticità operative, gestionali ed organizzative segnalate dagli Ispettori IGF che, nel mese di Febbraio-Aprile 2011 hanno proceduto ad una verifica straordinaria presso lo scalo i cui risultati sono stati più volte illustrati e dovrebbero, ormai, essere patrimonio comune. Abbiamo eseguito le prescrizioni rilevate nel verbale: scelta sbagliata!?

Altra scelta “sbagliata” quella di avere analizzato troppo i dati di bilancio dell’ultimo esercizio (anno 2010) prima dell’insediamento del nuovo management (agosto 2011) riscontrando che all’incirca 400 fatture, riferite all’anno 2010, ritualmente pervenute in azienda, non erano poi state riportate nel conto economico della società che, quindi, presentava un saldo di perdita gestionale diverso rispetto all’aggettivo.

Peraltro ciò veniva anche rilevato dagli Ispettori IGF i quali, pur avendo appunto notato tale anomalia, non hanno però inteso approfondirne le cause.

L’anomalia rilevata fa riferimento alla circostanza che, pur disponendo i soci tutti gli anni la copertura delle perdite di gestione, il conto DEBITI continuava ad aumentare nel corso degli anni in maniera inspiegabile. Una spiegazione però c’è. Noi l’abbiamo cercata e trovata, ed è presto illustrata!

Ragionieristicamente e civilmente, i finanziamenti ricevuti per la copertura della perdita di un esercizio devono servire per pagare i debiti accumulati in quell’esercizio per il quale si sta intervenendo: di contro, invece, cosa accadeva in passato? La società con le risorse finanziarie ricevute per procedere al pagamento dei debiti che portavano alla perdita da conto economico, provvedeva a finanziare l’attività corrente, ragione per cui il conto DEBITI aumentava a dismisura e non trovava mai copertura per mancanza di risorse finanziarie. Ciò ha comportato che, all’atto dell’insediamento di questo management ci si è ritrovati con una massa debitoria che sfiorava circa 15 milioni di euro!! Scelta sbagliata!?

Dopo aver analizzato attentamente la situazione, anche tramite una release del contenzioso in atti con i nuovi legali cui si è affidata la società, con espresso riferimento al settore Avvocatura del socio di maggioranza, Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, si è pertanto convenuto che la situazione societaria era ancora sanabile a determinate condizioni di intervento sia dal punto di vista finanziario che tecnico. Scelta sbagliata!?

Dal punto di vista finanziario, in occasione dell’assemblea ordinaria del luglio 2012 si propose ai Sigg. Soci la sottoscrizione di un prestito obbligazionario per un importo pari a € 6.200.000,00 (ovvero il doppio del capitale sociale quale appunto misura massima consentita dalle norme del codice civile). Prestito obbligazionario che sarebbe dovuto servire per effettuare transazioni con i creditori.

Il prestito, di cui sopra, in realtà è stato pure ritualmente votato ma MAI effettivamente sottoscritto dai soci. Ragion per cui l’attuale management ha dovuto gestire situazioni di grande complessità finanziaria dai quali sono scaturiti, anche a seguito di pignoramenti dei terzi creditori sui conti della società, i ritardi nel

pagamento degli stipendi. L’oculata ed attenta gestione del contenzioso, prima riferita, ha consentito di ottenere da parte delle autorità adite, alcuni giudizi a favore della società comportando benefici effetti sul conto economico attraverso l’iscrizione delle relative sopravvenienze attive. Scelta sbagliata!?

Altra grande “scelta sbagliata” l’aver applicato pedissequamente le norme di legge che hanno colpito la società appaltatrice dei lavori per la costruzione della nuova aerostazione. Lavori appaltati nell’anno 2007, iniziati ad aprile 2011, subito sospesi per ragioni “tecniche” non meglio definite, riprese a settembre 2011 e risospesi nel mese di dicembre dello stesso anno sempre per ragioni “tecniche” non meglio definite, fino all’intervento della Prefettura di Roma che ha notificato una informativa antimafia. Abbiamo scelto di applicare la legge e fare quanto la stessa dispone informando, sempre e comunque tutte le istituzione di quanto si andava decidendo. Scelta sbagliata!?

Che l’attuale management si sia ritrovato con l’importo di € 1.400.000,00 in meno sul finanziamento concesso e destinato alla costruzione della nuova aerostazione per scelte del management che l’ha preceduto di cui abbiamo già lungamente disquisito ed abbia cercato, ed ottenuto di metter in sicurezza il finanziamento al fine di evitare una altra “incompiuta”, è anche essa una “scelta sbagliata”

LIMITAZIONI TECNICO – OPERATIVE

Sul piano tecnico occorre poi ricordare che sullo scalo di Reggio Calabria da oltre un decennio vigevano delle limitazioni tecniche – operative afferenti l’atterraggio e il decollo che non consentivano alle compagnie, particolarmente ai c.d. vettori low cost, di poter sostenere i costi aderendo alle pesanti prescrizioni in materia di abilitazione piloti. La circostanza, infatti, che doveva essere effettuata una particolare procedura di addestramento al personale di volo, particolarmente onerosa per le compagnie, disincentivava di fatto la presenza operativa presso lo scalo.

Abbiamo lavorato alacremente per quasi tre anni e, solo nel mese di luglio u.s., siamo riusciti ad ottenere una completa revisione in AIP delle predette limitazioni. Un risultato “storico” per lo scalo che sicuramente doterà lo scalo nel prossimo futuro di un maggiore appeal, creando finalmente le condizioni di essere maggiormente competitivo sul mercato delle destinazioni e dei vettori aerei rispetto al passato vista la reale e concreta potenzialità dei passeggeri. Scelta sbagliata!?

REGGIO – MESSINA

Che dire poi della vicina Messina e del suo hinterland compreso l’Arcipelago dello Isole Eolie ricadenti naturalmente nella catchment area dell’Aeroporto dello Stretto? Ebbene, una delle principali criticità consiste nella mancanza di collegamenti stabili e duraturi nel tempo con le Isole Eolie che, senza dubbio, potrebbero far incrementare in maniera consistente l’attività volativa di tipo charteristica – turistica, dato che invece su Reggio Calabria i posti letto disponibili si possono facilmente contare, ma è un dato noto ai più e pare inutile ribadirlo. Abbiamo tentato di servire con ogni

mezzo l’utenza messinese, ma l’indisponibilità di risorse finanziarie non ci ha consentito di continuare le iniziative intraprese nel disinteresse totale delle istituzioni peloritane. Scelta sbagliata!?

GESTIONE DEL PERSONALE

Nel solo anno 2011 la società ha pagato circa 9.000,00 ore di straordinario programmato, aveva decine di dipendenti che accreditavano “ferie non godute” addirittura sino a 180 giornate cadauno, nonché pagava indennità varie, vedi maneggio denaro, a ben 21 operatori aeroportuali senza alcun senso, ed ancora pagava un premio di produzione privo di contrattazione di II° livello e stabilito su tre fasce che non avevano a nostro parere motivazione alcuna, pagava indennità ad personam al personale cosiddetto apicale che portavano a costi, per solo assegni ad personam, pari ad € 700.000,00 annui circa! D’altra parte l’organico della società che abbiamo “ereditato” è composto da:

n. 8 livelli 1S;

n. 2 livelli 1;

n. 6 livelli 2;

n. 13 livelli 2B.

Ciò per gestire 1/2 voli al giorno oltre l’aviazione generale! Atteso che Alitalia, per tutte le proprie attività è in autoproduzione!

La ristrutturazione aziendale ha visto interessati, naturalmente, principalmente i livelli superiori per i quali si è richiesto alle OO.SS., in più occasioni, la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali al fine di accompagnare alla pensione quanti tra tali lavoratori hanno già maturato o sono prossimi a maturare i requisiti pensionistici. La risposta sul punto che abbiamo ricevuto è sempre stata fino ad oggi negativa, con vari escamotage! Cosa ha fatto il management?

Dal 1 gennaio 2012 abbiamo disconosciuto l’indennità maneggio denaro a ben 19 dipendenti che sulla base delle funzioni dagli stessi svolte non ne avevano, a nostro parere, assolutamente diritto. Abbiamo abbattuto e tagliato in maniera verticale il ricorso agli straordinari “facili”, abbiamo fatto fruire le ferie non godute nei periodi contrattualmente previsti, mandando ove necessario in ferie forzate il personale che ne aveva diritto, non abbiamo più consentito a diversi operatori di prolungarsi immotivatamente in servizio, oltre che per normali ore lavorative, per altrettante, ed a volte anche più, ore di straordinario rispetto al normale orario lavorativo giornaliero. Ed ancora: abbiamo congelato l’indennità degli assegni ad personam agli apicali, abbiamo congelato il premio di produzione offrendo alle OO.SS., nel maggio 2012, la possibilità di sottoscrivere una contratto di II° livello a sanatoria dell’anno 2011, come disposto dalle norme sul punto, e garantendo così la legittimità del pagamento anche per gli anni successivi. Non si è riusciti a pervenire ad un accordo complessivo e da lì in avanti le relazioni industriali si son fatte difficili!

A tal proposito mi domando e chiedo: come può la Società di Gestione pagare, al lordo, stipendi di € 9.550 al mese per 14 mensilità ai propri POST HOLDERS? Oppure stipendi da € 8.500,00 per 14 mensilità al proprio RESPONSABILE AMMINISTRATIVO? Senza citare gli altri. Si! È vero! È proprio così! Si tratta di cifre enormi che

scaturiscono da assegni ad personam concessi a suo tempo ai dipendenti interessati sulla base di contratto individuale, contratti che l’attuale gestione ha ereditato infarciti da tali privilegi uti singulis concessi in passato che, pur avendolo proposto, non ha avuto la forza per cassare definitivamente, ma quando ha chiesto alle OO.SS. un presa d’atto che ci consentisse di poterci muovere giuridicamente verso l’annullamento di detta discrasia, ci siam sentiti rispondere: “Noi quando la SOGAS li ha erogato non c’eravamo è un problema tutto vostro”.

Scelta sbagliata (rectius: sbagliatissima!?!)

CAPITOLO ASSUNZIONI

Abbiamo assunto un operatore con contratto di CO.C.O.PRO., poi stabilizzato nelle forme previste dalla c.d. Legge Fornero poiché lo stesso serviva sia quale supporto alla Presidenza (ricordiamo che, ad esempio, la società non ha tutt’oggi un Direttore Generale le cui funzioni sono svolte dall’attuale Presidente che per tale incarico non percepisce alcuna retribuzione) sia consideratane la riconosciuta professionalità specifica per occuparsi del settore delle Pubbliche Relazioni e Comunicazione e Marketing in azienda, in precedenza anch’esso in parte affidato a consulenti esterni in modo particolarmente oneroso per l’Azienda. Di fatto abbiamo rimpiazzato altro funzionario purtroppo prematuramente scomparso andando a risparmio circa il 50% rispetto al costo che si sosteneva precedentemente atteso che al funzionario scomparso era riconosciuta una indennità ad personam, come nella prassi aziendale. Altre assunzioni fanno riferimento a due operatori iscritti nelle categorie protette ottemperando così a precise prescrizioni di legge, la cui inosservanza in passato aveva comportato il pagamento delle sanzioni irrogate dal locale Ispettorato del Lavoro. Scelta di legalità: sbagliata!?

SOGAS SERVICE SRL Unipersonale.

Trattasi della società “satellite” costituita ad hoc per precisa scelta aziendale.

Per comprendere la genesi di tale soggetto giuridico occorre illustrare la necessità che ha portato alla costituzione di detta società. All’atto del nostro insediamento tutte le attività tipiche della società di gestione erano esternalizzate (sfalcio erba, pulizie, manutenzione, controlli di sicurezza passeggeri e bagagli da stiva, trasporto PRM, attività di cargo ecc. ecc.) a società sedenti in diversi Comuni Italiani a volte distanti centinaia di chilometri dalla sede aeroportuale. Non appena venuti a scadenza i contratti cui tali appalti si riferivano si è provveduto ad internalizzare tali servizi con notevole risparmio sui costi. Si pensi che per la sola manutenzione si pagavano circa 800 mila euro annui atteso che il contratto in precedenza sottoscritto con ditta esterna non prevedeva alcuna manutenzione ordinaria ma faceva ricadere tutto nel campo della manutenzione straordinaria anche la sostituzione di un semplice neon o di una serratura che si rompeva!

Abbiamo creato la società Sogas Service per superare tali simili sprechi. In questa società è confluito, sin da subito, il servizio pulizie con il relativo personale ed il servizio trasporto e assistenza P.R.M. (Persone Ridotta Mobilità) che prevedeva un

utilizzo di ben 12 unità assolutamente sottopagate (in precedenza addirittura si è appurato il solo pagamento di €200,00 al mese a titolo di rimborso spese!!).

Per riorganizzare il servizio abbiamo proceduto attraverso reclutamento a mezzo di pubblicazione di bando pubblico nonostante la contrarietà assoluta delle locali OO.SS. che volevano il passaggio diretto in unico blocco di tutte le unita lavorative presenti presso la società esterna appaltatrice del servizio in questione. Internalizzato il servizio e meglio regolamentata e razionalizzata l’attività, la stessa è stata svolta con il 50% del personale in graduatoria: 6 unita invece che 12!

Nell’anno 20102 sullo scalo operava quale società di Handling, una società esterna poiché affidataria di tali servizi di assistenza a terra per aeromobili e passeggeri da parte di SO.G.A.S. S.p.A., la società Giacchieri S.a.s. che aveva alle proprie dipendenze ben 19 unita per effettuare il servizio, che si ricorda consisteva nel dover assistere in media n.2 voli con frequenza 4/7. Per ragioni anch’esse note, abbiamo sciolto anticipatamente il contratto con detta società e manifestato la necessità, almeno al momento, di internalizzare il servizio rappresentando chiaramente alle OO.SS che non sarebbe stato economicamente sostenibile assorbire tutte le unita lavorative già utilizzate. Rispetto a queste dichiarate intenzioni nei confronti della Società si è dato vita da parte sindacale ad un muro contro muro ad oltranza, finendo finanche con la richiesta da parte delle OO.SS. dell’intervento della locale Prefettura affinché ci ordinasse di ritirare il bando pubblico nel frattempo pubblicato perché illegittimo e tante altre cose ancora. Nelle more è sopraggiunto il termine del contratto di manutenzione e, previa rivisitazione dei curricula e dei titoli posseduti tra gli ex dipendenti della società Giacchieri, ritualmente inseriti e presenti in graduatoria, vi erano delle professionalità atte a svolgere quanto previsto dal servizio di manutenzione ovviamente previo, ove necessario breve periodo di addestramento sugli impianti. Ed allora abbiamo operato in questi termini assumendo quanto di necessità!

Dalla medesima graduatoria, di esterno, abbiamo poi assunto un solo operaio avente qualifica ed esperienza di “idraulico” che mancava per completare la composizione di una idonea squadra di manutenzione e dato corso all’assunzione anche in Sogas Service dell’unità proveniente dalle categorie protette – elenco invalidi corrispondente ad un preciso obbligo di legge, pena sanzioni!

Nell’ottobre 2011,inoltre, al fine di mettere ordine nel gran caos, in precedenza in parte descritto, che esisteva presso l’Area Amministrativa aziendale, come SOGAS SERVICE abbiamo richiesto la collaborazione di due unita esterne. Contratto successivamente trasformato e spieghiamo il perché.

Nel mese di gennaio 2012, la dottoressa commercialista che in precedenza seguiva l’amministrazione della società chiese, senza ottenerlo, la trasformazione del rapporto di lavoro: da consulente esterno a dipendente a tempo indeterminato. Fatta una rapida valutazione (esercito quotidianamente l’attività professionale di dottore commercialista da oltre 35 anni!) non è parso opportuno accogliere, al momento, la richiesta, così che la consulente presentò le proprie dimissioni. Con il costo della consulente esterna, anzi risparmiando sul totale, abbiamo regolarizzato la posizione della due impiegate amministrative che sono: una dottoressa

commercialista ed una ragioniera necessarie quale supporto all’Ufficio amministrativo del Gestore ove, in tale data, prestava servizio una dipendente che poteva vantare il titolo di studio di maestra elementare! “Scelta sbagliata”!?

ATTIVITA’ VOLATIVA

È pure vero che in qualche periodo siamo anche riusciti (VENEZIA, GENOVA, TORINO) ad aumentare l’attività volativa sullo scalo! Però, a meno di non essere ipocriti, voi tutti sapete bene che senza la disponibilità economica per incentivare lo start up o per promuovere contributi per azioni di co – marketing, senza tutto questo oggi in Italia diventa “impossibile” per qualsiasi Gestore riuscire a garantire per il proprio scalo nuovi vettori e nuove rotte. Giusto per fare un esempio, presi i primi contatti nell’anno 2012 con la compagnia iberica VOLOTEA, la stessa inizia ad operare presso lo scalo la rotta Reggio Cal./Venezia e, nell’anno successivo, allarga l’orizzonte anche sulla rotta per Genova. Orbene, ci troviamo nell’anno 2014 (settembre), questa compagnia decide di non volare più non da Reggio Calabria ma da tutti e tre gli aeroporti presenti in Calabria. Per quale motivo? Semplice per la stessa motivazione che abbiamo più volte denunciato, anche agli organi di informazione: VOLOTEA accredita dalla Regione Calabria dall’anno 2013 l’importo di € 114.000,00 a titolo di corrispettivo per un contratto di co-marketing. Ma se questo è il modus operandi, se questo è il “supporto” garantito al Gestore aeroportuale da parte di un Ente come la Regione, se queste sono le premesse, allora con chi dovrebbe trattare questo management? Con le centinaia di “avventurieri” presenti sul mercato aeronautico che non danno garanzia di solvibilità alcuna? Con Alitalia che nel settembre 2013, finiti gli oneri di servizi pubblico, taglia la tratta Reggio Cal/Torino definendolo improduttiva nonostante le tariffe altissime praticate dalla compagnia e nonostante un load factor della tratta che mediamente si attesta all’89% di riempimento!! Che taglia la tratta sul Milano Linate, prossimamente, nonostante un load factor del 85% medio spiegando che ” la tratta non è redditizia”?? Scelta sbagliata!?

Questi sono i problemi dell’Aeroporto dello Stretto e della sua Società di Gestione sui quali si è da sempre richiesta collaborazione alle OO.SS.. rifuggendo però a “certe” richieste che apparivano illegittime e che non potevano essere assolutamente accolte. Scelta sbagliata, (rectius: sbagliatissima!), ma di legalità assoluta!

Siamo sempre pronti a fornire tutte le informazioni che dovessero risultare necessarie al fine di pervenire al possibile decollo dello scalo, se richieste con spirito costruttivo e propositivo, realmente per il Bene Comune.

Oppure, forse, anche questa è una scelta sbagliata!?

Cordialità

Fonte:


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5 commenti

  1. Altra grande “scelta sbagliata” l’aver applicato pedissequamente le norme di legge che hanno colpito la società appaltatrice dei lavori per la costruzione della nuova aerostazione. Lavori appaltati nell’anno 2007, iniziati ad aprile 2011, subito sospesi per ragioni “tecniche” non meglio definite, riprese a settembre 2011 e risospesi nel mese di dicembre dello stesso anno sempre per ragioni “tecniche” non meglio definite, fino all’intervento della Prefettura di Roma che ha notificato una informativa antimafia. Abbiamo scelto di applicare la legge e fare quanto la stessa dispone informando, sempre e comunque tutte le istituzione di quanto si andava decidendo. Scelta sbagliata!

    SI, E’ STATA UNA SCELTA SBAGLIATA CACCIARE L’IMPRESA E VE LO HA DETTO ANCHE IL TRIBUNALE.
    INFATTI OGGI ABBIAMO PERSO I FINANZIAMENTI.

    Abbiamo lavorato alacremente per quasi tre anni e, solo nel mese di luglio u.s., siamo riusciti ad ottenere una completa revisione in AIP delle predette limitazioni. Un risultato “storico” per lo scalo che sicuramente doterà lo scalo nel prossimo futuro di un maggiore appeal, creando finalmente le condizioni di essere maggiormente competitivo sul mercato delle destinazioni e dei vettori aerei rispetto al passato vista la reale e concreta potenzialità dei passeggeri. Scelta sbagliata!?

    TUTTO FALSO!
    IN AIP NON C’E’ NULLA, TUTTO COME PRIMA…DA LUGLIO…SE…

    Questi sono i problemi dell’Aeroporto dello Stretto e della sua Società di Gestione sui quali si è da sempre richiesta collaborazione alle OO.SS.. rifuggendo però a “certe” richieste che apparivano illegittime e che non potevano essere assolutamente accolte. Scelta sbagliata, (rectius: sbagliatissima!), ma di legalità assoluta!

    LA VOSTRA MAGGIOR SCELTA SBAGLIATA E’ QUELLA DI RESTARE LI…VE NE DOVETE ANDARE…NON SIETE CAPACI..FATEVENE UNA RAGIONE!

  2. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportoRC.com)

    Io una cosa no capico. Da quando è nato questo Sito, ben 7 anni fa, sosteniamo che la SOGAS deve fallire e bisogna affidare tutto ad una nuova Società che abbia almeno il 51 % delle quote in mano ai privati, proprio perche da decenni la Politica e l’anti-stato (per non usare un’altro termine) hanno distrutto un bene della comunità, ovvero l’Aeroporto.
    Adesso dico io, ma se nel 2011, al cambio del management vi erano tutti i presupposti (15 milioni di debito!) per portare i libri in tribunale, perchè si è scelto di tirare la corda fino ad oggi visto che il destino era già stato scritto?

  3. @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportoRC.com):
    Perchè così oggi possono dirti: visto che con 15 milioni di debiti non siamo andati in tribunale, a maggior ragione non ci andiamo oggi che ne abbiamo 10 milioni di debiti…hai capito i furbetti?

    In realtà dovrebbero spiegare come dopo 3 anni in cui hanno controllato e riscontrollato i bilanci oggi, per giustificare la loro incapacità, dicono che i 10 milioni sono colpa delle gestioni precedenti! mah….

  4. La cosa bella è che ogni nuova gestione dice sempre che la colpa è delle vecchie gestioni. Metà delle domande vi è come risposta o che è colpa dei soci o la colpa è sempre di qualcuno. Per non parlare dell’ancor non collaudata piazzola di backtrack in testata 33 per non si sa quale motivo.
    Ah, ormai inizio a perdere le speranze per il nostro piccolo aeroporto….

  5. @ flyreg:
    Vero..solo che non si sono accorti che ora la vecchia sono loro…

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