Storia ed informazioni tecniche dell’Aeroporto dello Stretto

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Aerohabitat CentroStudi propone all’attenzione due casi aeroportuali emblematici, tra gli altri, lo scalo di Reggio Calabria ed Albenga, due contesti operativi nei quali le conformità infrastrutturali ICAO vanno sommate a situazioni orografiche penalizzanti ma che non hanno impedito e non vietano le operazioni di volo per traffico Commerciale – Civile.

Quali soluzioni sono state adottate dagli organismi preposti, ENAC in testa ma con il supporto degli interlocutori classici (ENAV, compagnie aeree, associazioni dei piloti attraverso “team di specialisti”) ?

Proponiamo un breve stralcio di un resoconto relativo allo scalo di Reggio Calabria, che potrebbe preludere un processo parallelo anche per Alberga. A Reggio Calabria l’aviazione commerciale inizialmente operava solo con il Fokker 27, quindi anche per il DC 9 – 30, quindi anche con MD 80:

– “La soluzione individuata era scaturita da una analisi delle caratteristiche orografiche del sito, delle peculiarità dell’aeroporto, delle caratteristiche operative della macchina e della meteorologia del luogo. Fu concentrata l’attenzione sulla possibilità di realizzazione di un raggio di curvatura della parte finale dell’avvicinamento, che consentisse la effettuazione dello stesso con un angolo di bank massimo di 15° (angolo massimo previsto dal manuale di impiego dell’aeromobile MD-80, in configurazione di atterraggio, dovuto a particolari, possibili condizioni aerodinamiche, in presenza di vento al traverso, con “messa in ombra” degli alettoni, al verificarsi di angoli di bank  superiori a 15°). Nel contempo furono inserite nel calcolo del raggio di curvatura le condizioni più limitative, considerando il vento massimo omnidirezionale previsto dal Doc. 8168 dell’ICAO, il peso massimo previsto per l’atterraggio, la conseguente velocità massima per tale manovra (final speed) e la massima correzione possibile alla stessa, da manuale di impiego, in atterraggio”.

– L’inviluppo degli ostacoli esistente intorno all’Aeroporto di Reggio Calabria, rese necessaria la costruzione di un sentiero curvilineo di avvicinamento per pista 33 (pista usata nel 95% dei casi), il cui raggio di curvatura iniziale era di circa 1600 metri. Esso venne utilizzato fino al giugno del 1996. In seguito ad un quesito posto nel mese di giugno del 1993 dall’allora Ministro dei trasporti, On. Costa, a Civilavia-Direz. Gen. Aviaz. Civile (quesito scaturito dal parere negativo della stessa Civilavia, per motivi di sicurezza del volo, alle operazioni di aeromobili MD-80 nell’ Aeroporto di Reggio Calabria), volto a stabilire quali tipi di aeromobili potessero operare a Reggio Calabria e con quali modalità, fu istituito un gruppo di lavoro, avente lo scopo di chiarire definitivamente tale problematica e dare un parere ultimativo in proposito. Il gruppo di lavoro, formalizzato con decreto n. 004/93 del Ministero dei  Trasporti-Direz. Generale dell’Aviazione Civile”.

L’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” di Reggio Calabria chiuso recentemente per lavori dal 1° marzo 2004, per consentire lavori di ristrutturazione che hanno riguardato il rifacimento della superficie della pavimentazione, dei segnali luminosi di pista e della segnaletica in vernice, ma anche per una bonifica del sedime aeroportuale per il rinvenimento di presunti residuati bellici è stato riaperto il 31 maggio 2004. In questo 2005 lo scalo ha in corso la procedura per il rilascio del Certificato di Aeroporto. Un certificato che, salvo possibili deroghe, dovrebbe attestare la piena conformità dell’infrastruttura aeroportuale agli standard ICAO e quelli indicati dall’appropriato Regolamento ENAC.

Ma quanto il Presidente Vito Riggio dell’ENAC sostiene:

– ”l’applicazione totale delle norme internazionali ICAO è possibile solo negli aeroporti nuovi”;

vuole forse intendere che talune operazioni di volo su determinati scali aerei caratterizzati da una infrastruttura localizzata in contesti orografici particolarmente critici, finalizzata ad una attività aerea regolare di linea, charter, low cost, di traffico commerciale per flotte Jet e turboelica non sono in regime di piena “conformità ICAO”.

L’obbligo di conformità al “Regolamento” ENAC peraltro decorre per Reggio Calabria dal 30 maggio 2005 e si associa comunque anche alla scadenza 24 novembre 2005 per l’adozione del Safety management System. Occorrerà forse attendere questi termini per conoscere l’effettiva conformità di detto scalo? E’ forse possibile sostenere che in nessuno degli altri 188 Paesi Membri. ICAO le operazioni di volo “commerciali”, quindi regolari di linea, charter e cargo, sarebbero autorizzate su scali con specificità equivalenti a quelle di Reggio Calabria ed Alberga?

Neanche in deroga agli standard ICAO? Sicuramente non sarebbero consentite nella fascia dei Paesi membri ICAO classificati nella “Categoria 1” IASA (International Aviation Safety Assessment).

24 febbraio 2005

Fonte: http://www.aerohabitat.org/

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