Riporto da YokeandRudder.blogspot.it:
Volando sullo Stretto al tramonto
Uno dei maggiori problemi dell’attestato VDS (quello per ultraleggeri che sto prendendo io) è che non è concesso volare negli aeroporti e negli spazi aerei controllati (che in Italia sono assolutamente sproporzionati e mastodontici). Di conseguenza purtroppo non mi è concesso poter pilotare un aereo in uno degli scenari più suggestivi del mondo: lo stretto di Messina, casa mia!
Così qualche giorno fa mi sono armato di coraggio e ho chiesto a un mio amico che ha conseguito il PPL (il brevetto di pilota privato, che consente di pilotare gratis qualsiasi aereo in qualsiasi aeroporto) di portarmi a fare un giro sullo stretto.
Già la sera prima del volo ero agitatissimo: sarebbe stato il mio primo volo in aeroporto, il primo decollo, il primo atterraggio, da un cabina di pilotaggio! Ho dormito solo cinque ore tanta era l’agitazione! L’appuntamento ce lo eravamo dati per il tramonto, sia per evitare il caldo torrido calabrese sia per poterci godere il tramonto.
Dopo aver superato i controlli di sicurezza ci siamo diretti verso l’hangar dell’Aeroclub di Reggio Calabria. Dopo aver fatto i controlli esterni all’aereo (Partenavia p64b I-PAOZ) e aver aspettato il meccanico per la firma del quaderno di bordo, siamo saliti. Il mio amico era sconvolto: avevo ben tre telecamere! Una in testa, una a mano e una attaccata al vetro del finestrino posteriore, sebbene quest’ultima a causa delle vibrazioni e della posizione non ha registrato nemmeno un’immagine decente!
Dopo il decollo dalla pista 33, alla nostra destra avevamo l’intera città di Reggio: lo stadio Granillo, la Via Marina, la stazione centrale e il porto. Raggiunta Villa San Giovanni, con i suoi immancabili traghetti per la Sicilia, abbiamo fatto rotta per Messina. Dopo essere passati sopra il porto e esserci goduti lo spettacolo del tramonto dietro i monti siciliani siamo passati su Ganzirri, sopra i laghi e sopra il famoso pilone.
Ma il momento più emozionante è stato sicuramente quando, dopo essere ritornati sulla costa calabra, siamo passati su Scilla. La città, già di per sé fantastica, è ancora più magica dall’alto: il castello Ruffo, che si erge sulla rocca davanti il paese, era ancora più imponente visto dall’alto! Al ritorno siamo passati di nuovo su Reggio, illuminata di un tramonto rossissimo, e quindi ci siamo diretti verso Saline. In lontananza abbiamo potuto vedere Pentidattilo, un paesino semiabbandonato, arroccato su una rupe dalla forma caratteristica e quindi ci siamo preparati all’atterraggio. L’atterraggio sulla pista 33 è una delle caratteristiche peculiari di Reggio. Il circuito di atterraggio inizia dal paese di Pellaro e ti porta sopra i monti calabri. La rotta è segnata da alcune luci di posizione che si vedono bene nel video. I piloti commericiali che vogliono operare su Reggio devono in effetti conseguire un attestato particolare per poter eseguire questa manovra, che va sempre eseguita a vista, cioè senza l’ausilio degli strumenti.
Così, dopo 30 minuti esatti di volo, siamo atterrati sulla 33.
Spero che il video riesca a trasmettere anche solo un decimo delle emozioni che ho vissuto!
Giuseppe Alonci
Fonte: http://yokeandrudder.blogspot.it/2013/08/flying-at-sunset-over-strait-of-messina.html
Roberto, condivido il filmato perchè è molto bello. In bocca al lupo per il tuo attestato di pilota ultraleggeri. Cioa
@ pino furnari:
Non sono io ad avere l’attestato, e non sono l’autore del filmato. E’ il Sig. Giuseppe Alonci a firma dell’articolo.
Sono io l’autore del video e dell’articolo :) Onestamente non mi aspettavo di vedere l’articolo riportato qui, altrimento lo avrei scritto meglio! Comunque sono contento e orgoglioso di vedere che sia stato apprezzato! Ne approfitto per ringraziare anche il pilota che mi ha portato in giro, il bravissimo Giovanni Surace.
La nostra è la passione più bella del mondo e sono contento se anche solo una persona, vedendo il video, dovesse decidere di cimentarsi nel volo.
Happy landings!