Aeroporto Reggio Calabria: Avv. A. Chizzoniti, “immediato commissariamento della SACAL”

Riceviamo dall’Avv. A. Chizzoniti e pubblichiamo:

Comunicato stampa:

L’ex Assessore Regionale e Presidente del Consiglio Comunale di Reggio, Aurelio Chizzoniti, già coordinatore del comitato tecnico aeroportuale ai tempi della sindacatura di Italo Falcomatà, con una sferzante nota rimessa alla Presidente della Regione Calabria On.le Jole Santelli ed all’Assessore ai Trasporti dello stesso Ente, Ing. Domenica Catalfano, ha chiesto, senza mezzi termini, l’immediato commissariamento della Sacal S.p.A., alla cui guida resiste il Dott. Arturo De Felice, nominato dall’ex Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio. Chizzoniti, con la stessa, rimessa per opportuna conoscenza anche al presidente della Sacal ed al Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, contesta agli stessi, le numerose, pregresse artificiose ostentazioni mediatiche, sul versante aeroportuale, che dal 13/04/2017 hanno sistematicamente offeso tutta la comunità reggina. Richiamando, in particolare, la temeraria sortita di entrambi, risalente al 25/10/2018, quando gli stessi hanno urbi et orbi annunciato sfrontatamente l’ormai imminente operatività presso lo scalo dello Stretto della Ryanair. Osannando un “successo senza precedenti” ed il risultato perseguito spacciato per “frutto della programmazione, mentre altri provano a prendersi i meriti”! Dopo un anno, continua Chizzoniti, in attesa della Ryanair e qualche giorno dopo rispetto ad un caustico comunicato dello stesso che contestava il pregresso fallimento, irrompe il Dott. De Felice (30/10/2019) che, probabilmente dimentico di quanto ex ante enfatizzato, esaltava un recentissimo incontro Sacal-Ryanair-Enac volto a valutare le “opzioni utili a consentire al vettore low cost di operare sulla scalo dello Stretto in assoluta sicurezza”. Oggi, dopo ben sei mesi dal predetto imperioso, ennesimo annuncio, stigmatizza Chizzoniti, non solo della Ryanair non si è vista neanche l’ombra, ma, addirittura, interviene la chiusura dell’aeroporto dello Stretto, nobilitata ed edulcorata con motivi epidemici. Proseguendo, sottolinea lo straordinario, corale impegno profuso nella città di Reggio dalla Chiesa, Ordini Professionali, Sindacati, Camera di Commercio, Confindustria, comitati cittadini spontanei, ecc., evidenziando la gravissima fuga da Reggio della Blu Panorama, nel cui contesto Chizzoniti ricorda che in data 05/12/2019, anche i giovani democratici hanno attaccato De Felice, chiedendogli: “Dove sono i voli promessi?”. Ultima sortita del Presidente della Sacal risale al recentissimo 04/04/2020, quando, permanentemente studioso delle problematiche aeroportuali, dichiara di aver avviato un’interlocuzione con i Dipartimenti Regionali di riferimento (utili sponde?), puntualizzando per l’ennesima volta, al fine di “individuare e predisporre tutte le necessarie attività di rilancio degli aeroporti calabresi”. La nota elenca una serie di gravissime carenze gestionali – secondo Chizzoniti – addebitabili al Dott. De Felice ed, infine, critica e biasima il Sindaco Falcomatà per quanto temerariamente affermato nel contesto dei festeggiamenti mariani del settembre 2019, quando con supponente ed imperiosa arroganza ha affermato: “Ho fatto rinascere Reggio, ora è tornata a testa alta”. Evidentemente, continua Chizzoniti, l’aeroporto per Falcomatà era un inutile ammennicolo, richiamando con orgoglio, sul punto, l’occupazione dell’aeroporto reggino durante la sindacatura di Italo Falcomatà, quando in tanti fra sindacalisti e politici furono denunciati (e poi prosciolti) per interruzione di pubblico servizio. Conclusivamente, l’Avv. Chizzoniti richiama una pungente considerazione di Cechov che ebbe a dire: “se guardandoti allo specchio scopri di avere un brutto aspetto… non tela prendere con lo specchio”.

Nota:

La drammatica e preoccupante situazione in cui versano inesorabilmente gli aeroporti di Reggio e Crotone, mi impongono doverosamente di intervenire, tentando di illuminare il “verbo traslato” del Presidente della Sacal, Dott. Arturo De Felice, anche attraverso l’ormai dilagante percezione storica di subdoli avvenimenti ed ambiguità politico-istituzionale, la cui consecutio temporum allarma e inquieta non poco. Sfrontando, opportunamente, il mio dire, da qualsiasi mistificazione, chiarendo e documentando quanto sto per riferire con un abbondante citazione storica fin qui alimentata, con stupore e smarrimento, solo ed esclusivamente dagli spot assistenzialistici ex adverso, che hanno fatto di tutto per accelerare il palpito dell’orrore politico-istituzionale. Metodicamente “foraggiati” da patetiche inefficienze, glacialmente e ripetutamente spacciate per straordinarie “congruità”.

Infatti, l’infausto esordio coincide con il sontuoso dispaccio risalente al 13/04/2017, quando il Sindaco Falcomatà annunciava “urbi et orbi” che: “Mantenendo aperto il nostro aeroporto tuteliamo il diritto alla mobilità di imprese, professionisti, studenti, ammalati e semplici cittadini”; in data 16/07/2017 seguiva il pressoché immediato intervento ad adiuvandum del Dott. De Felice, responsabile della Sacal, che non meno enfatico del Sindaco Falcomatà affermava: “Abbiamo un grande progetto per Reggio e vogliamo lavorare per realizzarlo. Io sono ottimista”; in data 20/04/2018, un Consigliere Regionale del PD conclamava: “Oliverio ha salvato il Tito Minniti”; il 25/10/2018 soccorre l’esaltazione della lucida follia istituzionale, da parte dell’ex Questore ed ex Prefetto della Repubblica Arturo De Felice che, inserendosi imperiosamente, annunciava la svolta strategica dell’imminente arrivo a Reggio della compagnia Ryanair, ostentando: “È un successo senza precedenti”, aggiungendo, compos sui, “Siamo orgogliosi poiché è la prima volta che la low-cost sbarca (quando mai?) a Reggio con una destinazione nazionale e internazionale”. Cui non poteva mancare l’astuta rivendicazione da parte del Sindaco della Città di Reggio che, lasciando tutti smarriti e confusi, rivendicava il “frutto della programmazione, mentre altri (?) provano a prendersi i meriti (quali?)!!!”.

Quando, a seguito dell’incontestabile, imponente fallimento di quanto precede, nell’ottobre 2019, esattamente un anno dopo le faraoniche “rivelazioni” afferenti l’imminente arrivo a Reggio della Ryanair, ho diffuso un caustico comunicato stampa per denunciare pubblicamente la pietosa falsità di quanto ex ante, a vari livelli, strombazzato, dopo qualche giorno, esattamente in data 30/10/2019, il Presidente De Felice ritornava sull’argomento riferendo il desolante retroscena connesso ad un incontro romano Sacal-Ryanair-Enac, volto a valutare le “opzioni utili consentire al vettore low-cost di operare sullo scalo dello Stretto in assoluta sicurezza”. Mentre l’imminente arrivo a Reggio della Ryanair ultra-sponsorizzato negli anni 2017-2018 resta clamorosamente “tam quam non esset”. Come se gli equipaggi delle altre compagnie operanti a Reggio fossero degli impavidi, temerari ed audacissimi kamikaze. Dimenticando, sul punto, che l’aeroporto dello Stretto è uno scalo da tantissimo tempo abilitato al volo in IFR non di precisione, per come si evince dalle APP che sono il Vangelo del trasporto aereo, consultabili a Reggio, New York, Pechino, Londra, ecc., che prevedono, proprio sul versante della sicurezza, solo ed esclusivamente il preventivo ambientamento al simulatore di volo. Oggi, dopo circa sei mesi, non solo si attendono le “utili opzioni”, ma, addirittura l’aeroporto ha mestamente chiuso i battenti!! Si dirà per vizi pandemici, nella specie, strumentalizzati per offrire all’aeroporto di Lamezia il perseguimento del traguardo dei tre milioni di passeggeri annui. Obbiettivo che, quale calabrese, non esito a definire esaltante per un aeroporto fra i più organizzati al mondo, ma che la crescita dello stesso debba realizzarsi beffardamente sulla pelle degli aeroporti di Reggio e Crotone, mi trova completamente dissenziente.

Questa è la premessa che, con pietosa malinconia, grava perpendicolarmente sulla interminabile sindrome da “annuncite” dalla quale è afflitto ed affetto il management della Sacal, nel cui contesto non va dimenticato il costante, quotidiano impegno prodotto dal mondo sindacale, a “Sezioni Unite”, da sempre particolarmente attento alle evoluzioni – rectius – involuzioni dello scalo Stretto. Così come, la Chiesa (16/11/2019), Confindustria, Ordini Professionali, Camera di Commercio, comitati spontanei, ecc., tutti attenti osservatori ed autentiche sentinelle del pensiero critico, fattivo e produttivo, quotidianamente impegnati nel convergente tentativo di tutelare e garantire l’operatività aeroportuale. Decisamente aggravata in data 29/08/2019, dopo che la stampa locale riferiva dell’abbandono anticipato dello scalo da parte della compagnia Blu Panorama, mentre anche i giovani del Partito Democratico di Reggio Calabria, in data 05/12/2019, attaccavano De Felice chiedendogli “Dove sono i voli promessi?”.

In questa realtà romanzesca, plumbea e scrostata, irrompe la recentissima novità della cassa integrazione dei lavoratori Alitalia presso l’aeroporto di Reggio fino ad ottobre, preceduta da una nota diffusa dal Dott. De Felice, attraverso i microfoni di un giornale on-line, che a proposito della chiusura dell’aeroporto reggino, per motivi epidemici, ostentava che lo stesso, però, restava disponibile per “emergenze e voli di Stato”. Dimenticando che “de minimis non curat praetor…”. Aggiungendo, inoltre, in data 04/04/2020, di aver avviato (cercando affannosamente utili sponde) un’interlocuzione con i vari Dipartimenti regionali per “individuare e predisporre tutte le necessarie attività di rilancio degli aeroporti calabresi”. Esaltando l’arte del mentire, ovvero di spararle grosse, così come avvenuto dal 2017 ad oggi, calando il sipario del silenziatore sulle tantissime zone d’ombra che scandiscono e circondano la presidenza del supponente Dott. De Felice, non solo esperto in raffinate “simulazioni”, ma sempre quanto mai “voglioso” di condannare qualche suddito, che dovesse osare di pensarla diversamente, all’impotente quanto chiassoso oblio.

In questa tenebrosa atmosfera aeroportuale si coglie il maldestro tentativo del responsabile delle Sacal di assimilare il virus dilagante in una sorta di “bene rifugio”, volto a nobilitare ed edulcorare la chiusura, aliunde tutt’altro che sgradita, degli aeroporti di Reggio e di Crotone, malinconicamente destinati, nella migliore delle ipotesi, ad un ciclo operativo trimestrale, stagionale ed estivo.

Evidentemente, pensando ad una società reggina e calabrese composta non da cittadini ma da miseri profani ed oziosi plebei, con il cervello addormentato e desiderosi di accontentarsi della mediocrità alimentata ad arte, con discutibile talento narrativo, repetita iuvant, da un ex Questore ed ex Prefetto. Che esalta, autoritariamente, opzioni gestionali sovraniste e totalitariste, ricorrendo al trucco dinamico del Covid-19, seppellendo il coacervo inquietante di proclami, annunci ed anticipazioni che scandiscono impietosamente la ricorrente cronica patologia politico-istituzionale con evidenti acuzie quotidiane. Il tutto, in un’ottica tesa e finalizzata all’esaltazione della nefasta teoria della baricentricità che alimenta l’anatomia dell’arcano mistero anche del piano industriale, ad oggi letteralmente sconosciuto, nonostante i ripetuti quanto vani interventi di tutto l’arco sindacale, sempre più lodevolmente desideroso e fremente in ordine alla non più differibile pubblica diffusione dell’importantissimo documento programmatico.

Sulla scorta di quanto precede, con riferimento anche quanto pubblicato dal settimanale “Il Krotonese” in data 07/04/2020, in ordine all’affermazione del Dott. De Felice che evoca generiche difficoltà in ordine alla non procrastinabile riattivazione dell’aeroporto di Crotone, rendendo contestualmente perplessa la coscienza cristallina di chi aspetta a Reggio la Ryanair dal non certo vicino anno 2017, a me sembra ormai accertata l’assoluta inidoneità al ruolo dell’attuale responsabile della Sacal S.p.A., cui è, quantomeno, addebitabile: a) omessa agevolazione degli utenti aeroportuali della costa jonica e tirrenica reggina per raggiungere l’aeroporto dello Stretto; b) assoluto disinteresse nei confronti dell’aeroporto di Catania, del quale quello di Reggio potrebbe e dovrebbe  diventare la terza pista, poiché lo scalo etneo nel periodo che va da giugno a settembre diventa il terzo aeroporto d’Italia, precedendo anche quello di Linate; a tale proposito va anche richiamato sia il ruolo del Comune di Reggio per programmare la visita in città e dintorni per i passeggeri con destinazione finale Catania, che il bando concorsuale pubblicato dalla Regione Calabria, al cui interno torreggiava un’infida, infausta, lungimirante e non occasionale preclusione che ha impedito la partecipazione allo stesso proprio da parte dell’aeroporto siciliano; c) continuità territoriale: fino al momento soltanto “parole, parole, parole” come gorgheggiava un simpatico motivetto della grande Mina; d) fredda determinazione connessa ad un incredibile impoverimento del bene pubblico aeroportuale reggino; e) fuga precipitosa da Reggio della compagnia Blu Panorama; f) insufficiente, minima consapevolezza delle problematiche complessive aeroportuali reggine; g) sorprendente e grave carenza di liquidità della Sacal.

Da quanto emerge, appare quanto mai opportuno, corretto e doveroso che i riferimenti in indirizzo del Governo Regionale, previa verifica di quanto ex ante evidenziato, ove il Dott. De Felice non dovesse avvertire la sensibilità di dimettersi, rifuggendo da qualsivoglia alternativa giacobinista, procedano al commissariamento della Sacal, garantendo, per l’effetto, la contestuale quanto irrinunciabile operatività dei tre aeroporti della Regione Calabria, due dei quali (Reggio e Crotone) cinicamente programmati e proiettati a sprofondare nel tetro baratro della chiusura per non più riemergere. Le Autorità regionali adite avvertiranno, altresì, la non meno imperativa opportunità di esercitare tempestivamente il potere Loro recentemente conferito dal Popolo sovrano, eludendo qualsiasi tentazione tesa ad offrire a chicchessia contributi materiali o psicologici, dissentendo, apertis verbis, dal disegno demolente, allo stato, in itinere presso la Sacal S.p.A., sottraendosi a qualsivoglia oscena tentazione di fisiocratica memoria (Turgot) “laisser fair… laisser passair…”.

Poiché la corretta gestione della res publica è fondamentalmente incompatibile con qualsiasi forma di connivenza, compiacenza contributiva, partecipativa anche sul versante prettamente morale, e, ex plurimis, su quello causale, finalistico ed operativo con il responsabile pro tempore della predetta società aeroportuale. Respingendo, cognita causa, calcoli deteriori ispirati dalla menzogna, ovvero dal bassismo dell’opportunismo, confidando, però, nell’attenzione dell’Enac, recentemente intervenuta molto a proposito.

Quanto a Falcomatà, che in data 18/09/2019, nel contesto dei festeggiamenti mariani, con boria ed alterigia esclamò, facendo sobbalzare e trasalire i reggini tutti (o quasi), affermando con incontenibile arroganza “Ho fatto rinascere Reggio, ora è tornata a testa alta”, evidentemente per lo stesso l’aeroporto era una forza frenante… per la cui difesa si è impegnato “ultra vires” scrivendo (sic!) “coraggiosamente” una lettera al Ministro dei Trasporti, magnificando l’amena storiella, sottolineando che entrambi militano nello stesso partito!!! Senza neanche interrogarsi sulla pantomima dell’imminente arrivo a Reggio della Ryanair, il cui annuncio risale al 25/10/2018, rimanendo clamorosamente “vox clamantis…”.

Di contro, con Falcomatà (quello vero) organizzammo anche l’occupazione della pista del “Tito Minniti”, impedendo il decollo del secondo volo mattutino Reggio-Roma, ed in molti fummo processati (e prosciolti) per interruzione di pubblico servizio, eccezion fatta per l’allora Sindaco, solo perché arrivò con qualche minuto di ritardo. Tempi cambiati? Probabilmente si, ma soprattutto sono cambiati gli uomini. Non a caso il grande Cechov era solito puntualizzare: “Se guardandoti allo specchio, scopri di avere un brutto aspetto, non te la prendere con lo specchio…”.


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2 commenti

  1. Commenta per: Reggio Calabria

    Se riprendo i commenti di 10 anni fa si diceva sogas e porcino erano incapaci di gestire (giustamente). Mentre adesso una società che per pura propaganda elettorale da due anni fa conferenze stampa sbandierando l’arrivo di ryanair (che loro volevano, perchè noi stavamo bene anche con 2 voli su linate di cui uno mattina/sera e 3 voli su roma) è tutto ok.
    Conferenze stampa appena acquisiti i due aeroporti di far crescere e far diventare un city airport Reggio Calabria.
    25 milioni di euro da spendere in cavolate.
    Buffoni tutti, ma non avranno vita lunga.
    Scommetto che qualcuno pur di non ammettere di sbagliare il tiro qualche volta continua a difendere ancora De Felice come difendeva Colosimio.
    E poi si sa com’è andata.
    Ci rialzeremo, l’importante e non piegarci alla politica ed ai buffoni di sacal.

  2. Commenta per: Reggio Calabria

    Come ho scritto in uno dei miei primi post il loro è un piano neanche ben congegnato.
    Si sono presi l’aeroporto solo per distruggerlo lentamente e portare la gente a Lamezia.
    Con la scusa del virus gli hanno dato il colpo finale.
    Finché rimarranno a Reggio l’aeroporto
    Sarà chiuso o mutilato.
    Speriamo ci sia qualche scappatoia per mandarli via e qualcuno che riesca a riprenderlo in mano.

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