Aeroporti Calabria: analisi costi e ricavi delle rotte. Volare a 10 Euro non è sostenibile

Icona AeroportiCalabria.com Aggiornamento del 06/01/2020 13:00: l’articolo è stato aggiornato in base alle osservazioni fornite nei Commenti.

Su AeroportiCalabria.com leggiamo da anni commenti in cui si indicano quali sono i prezzi che le compagnie aeree dovrebbero applicare: voli in alta stagione a 10 Euro, super svendite di voli a pochi Euro per svolazzare in aeroporti sconosciuti in Europa e quant’altro. Si tratta di frasi che fanno riferimento ad un’epoca ormai passata, o comunque sulla via del tramonto, considerando il sempre più forte processo di ibridizzazione che sta coinvolgendo il settore aereo per quanto riguarda il corto/medio raggio ed un lento rialzo dei prezzi dopo il forte ribasso degli anni scorsi.

Con questo articolo vogliamo spiegare, numeri alla mano, quanto i desiderata dei passeggeri siano difficilmente conciliabili con i numeri che giornalmente i manager di una compagnia aerea devono affrontare. Proprio per questo motivo vi invitiamo per una volta a svestire i panni del passeggero ed a mettere quelli di un dirigente. Si badi che i numeri che sono riportati in questo articolo sono vicini a quelli reali e non certo quelli di certi giochi online come Airlines Manager. I dati presenti sono elaborazioni dello Staff di AeroportiCalabria.com riprese dal sito planestats.com.

Vi chiediamo di armarvi di pazienza, poiché il percorso ed i meccanismi potrebbero risultare di non immediata comprensione, sebbene semplificati al massimo.

Oggi come manager vogliamo creare una catena Charter per il periodo pasquale che colleghi l’Aeroporto di Reggio Calabria agli Aeroporti di Torino, Milano Bergamo e Verona. Sono tre destinazioni tra le più richieste dallo scalo reggino e che generano più traffico in transito via Roma Fiumicino (con Alitalia). Sui primi due scali citati inoltre è presente una certa storicità dei dati essendo state operate in passato e si è a conoscenza dei flussi sviluppabili.

Per effettuare i voli abbiamo bisogno di un aereo. Ci rivolgiamo ad una compagnia specializzata in Charter e ACMI. La nostra scelta ricade su un fantastico MD80 da buoni vecchi nostalgici. Macchina che bevicchia un po’, ma con costi di noleggio contenuti.

cost 2

In questa prima tabella troviamo alcuni dei costi di cui dovremmo tener conto. Il nostro MD80 ha un costo ACMI per Block-Hour (BH – blocco-ora, ossia il tempo totale che impiega il nostro aeromobile per muoversi dalla piazzola dell’aeroporto A a quella dell’aeroporto B e che include quindi rullaggio, decollo, atterraggio, ecc.) di 2.118 Euro. Cos’è l’ACMI? È il costo per noleggiare il nostro aeroplano (Aircraft) con equipaggio (Crew), manutenzione (Maintenance) ed assicurazione (Insurance). Il costo di questo ACMI è relativamente basso perché l’MD80 rappresenta una macchina abbastanza stagionata e quindi ormai ammortizzata.
La voce appena sotto, quella dell’Handling, rappresenta il costo dei servizi a terra dell’aeromobile. Stiamo parlando di tutte quelle attività che vanno dalla scaletta sotto l’aeromobile al Check-In, al carico/scarico bagagli, ecc. Nella simulazione terremo conto delle maggiorazioni per voli notturni e festivi.
Ancora, le Airport charges (tasse aeroportuali), sono i diritti di approdo/decollo presso l’aeroporto. Sono stabiliti mediante apposita convenzione tra società di gestione e ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) oppure da appositi Decreti Ministeriali.
Fuel (carburante), sì gli aerei hanno bisogno di cherosene per volare. Il prezzo medio in Italia per il JetA1 è di 0,72 Euro/kg. Il dato nella tabella è frutto di una conversione in Euro/BH con riferimento ai consumi dell’MD80 nelle varie fasi di volo, nonché degli aeroporti alternati.
I costi ATC, ossia le tariffe che dobbiamo pagare ad Eurocontrol per i servizi di controllo del traffico aereo.
I costi HOTAC per la trasferta del nostro equipaggio composto da 2 piloti e 4 assistenti di volo (uno ogni 50 posti, come da normativa).
Nella tabella BH abbiamo calcolato i tempi effettivi di volo in Block-Hour per le varie destinazioni.
A seguire, abbiamo l’indicazione MTOW (Maximum Take-Off Weight, ovvero peso massimo al decollo) del nostro MD80. Questo dato ci è utile al fine di calcolare i diritti aeroportuali e ATC dovuti. Infine, abbiamo la capacità del nostro MD80 che è di 171 posti.

cost per leg v2

Otteniamo così il nostro costo per leg (gamba) ossia per tratta. Per i voli di posizionamento (Ferry Flight) abbiamo indicato un forfait, variabile in base al posizionamento del velivolo. Naturalmente più questo è basato su un aeroporto distante dal core delle operazioni più i costi si alzano, al contrario più è vicino potrebbero ridursi o azzerarsi. In grassetto troviamo quindi quello che è il costo per operare le singole tratte. Appare evidente come l’ACMI e il carburante siano le voci che più incidono, subito dopo troviamo l’handling. Si badi che i costi sono puramente indicativi e in una quotazione charter i vari dettagli risultano “annegati” nel prezzo finale proposto al cliente e sono variabili in base alla compagnia aerea ed altri fattori, come il periodo e la durata di noleggio, che non possono essere analizzati con una semplice simulazione ma dipendono da politiche commerciali del vettore.
Stabiliamo il nostro schema di operativo:

schedule v2

Sono previste quattro rotazioni A/R su Torino, tre su Milano Bergamo, due su Verona e due voli di posizionamento (ferry). Di seguito il numero di voli giorno per giorno:

flight per day v2

È giunto il momento di fare alcune previsioni sul riempimento dei nostri voli. Il traffico sarà sicuramente molto sbilanciato su una direttrice piuttosto che su un’altra in base al periodo. Questo ha inevitabili ripercussioni sul profilo dei costi. In pratica i voli “sul flusso di forza” dovranno generare dei ricavi tali da compensare i costi sia per il volo stesso che per il volo di “posizionamento”. Per intenderci, prima di Pasqua sappiamo per certo che il flusso dei passeggeri è Nord – Sud, quindi mi attenderò un riempimento elevato su quella direttrice, mentre sulla direttrice Sud – Nord il traffico sarà decisamente inferiore. Il minore riempimento coincide con minori ricavi, quindi perdite che devono essere compensate dalla direttrice che in quel momento garantisce load factor (coefficiente di riempimento) più robusti. Qui di seguito la previsione:

load factor v2

L’ottimismo è il nostro forte, infatti nelle direttrici deboli abbiamo indicato un bel 20%. In numero di passeggeri, di cosa stiamo parlando? Ecco qui la traduzione:

nr pax v2

Per coprire i costi di cui si faceva riferimento prima, con i riempimenti che abbiamo stimato, abbiamo calcolato che è necessaria una tariffa media di 139,35 Euro a passeggero solo andata, includendo tasse, bagaglio a mano da 8 Kg e bagaglio da imbarcare in stiva da 20 Kg. Di seguito la tabella che scompone il prezzo in tasse aeroportuali (Tax per pax) e tariffa (Avg tkt price).

tax avg v2

Già sentiamo le urla di scandalo di alcuni di voi! Ma non potevamo fare altrimenti per garantire almeno il pareggio dell’operazione. Tutti questi numeri ci consentono, finalmente, di tirare le somme.

Cominciamo dalla parte bella, i ricavi. Noterete delle fantastiche celle verdi con quasi 20.000 Euro di ricavi a cui se ne alternano di gialline con numeri che incutono una certa paura (non consideriamo i 0 Euro dei ferry).

revenue v2

Passiamo ai meno simpatici costi. La tratta più costosa è, guarda caso, la più lunga, ossia Torino.

cost v2

Ora possiamo tirare una prima linea, volo per volo, con il nostro netto (NET). Voli sui quali avevamo un leggero ricavo, risultano essere in profondo rosso a causa dei costi.

net v2

Tirando le somme, in definitiva, tutto questo giochino bello rischioso porta a questi risultati:

financial 1 v2

Un’operazione con un ritorno quasi nullo (ROI – Return on Investment – ritorno sull’investimento) e dal rischio elevato. Cioè, a fronte di un investimento di 227.547,09 Euro il guadagno è soltanto di 59,89 Euro. Il prezzo risulta essere particolarmente alto e poco appetibile ed i passeggeri, sicuramente, si lamenterebbero perché 280 Euro A/R per fare qualche giorno di vacanza a Pasqua rappresenta una spesa veramente alta da affrontare.
Possiamo provare a ridurre i costi, magari avendo la fortuna di trovare un aeromobile basato proprio a Milano Bergamo, eliminando i ferry flight (voli di posizionamento). Che fortuna, direte voi! I dati finanziari cambierebbero così:

financial 2 v2

Un dato non malvagio che potrebbe giustificare l’operazione anche se, vista questa facilitazione, il costo di ACMI potrebbe essere leggermente innalzato. Il ROI salirebbe ad un buon 7%, in linea con la media del settore aereo.

Tiriamo le somme. Questo articolo, puramente didattico, vuole evidenziare come terribilmente labili siano gli equilibri che posso determinare il successo o il fallimento di un’operazione nel mercato aereo e mettere in chiaro che con le tariffe a 10 Euro le compagnie aeree mai e poi mai si potranno sostenere. Questi sono i numeri che giornalmente i manager devono affrontare ed è chiaro che soprattutto in compagnie piccole-medie sbagliare anche una virgola o uno zero può rappresentare il fallimento o la salvezza di un vettore. Vi invitiamo perciò a meditare e pensarci due volte quando vi lamentate di prezzi alti o mancanza di voli, nel settore aereo non c’è spazio per giocare. Eh niente… continuate a farvi una cultura sui Social…

Lo Staff di AeroportiCalabria.com


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21 commenti

  1. Commenta per: Lamezia, Reggio Calabria, Crotone, Altro

    Ottima analisi.
    Mi fa piacere che finalmente state riscontrando quello che ripeto da anni.

    Giusto per informazione, i costi ATC si dividono in due blocchi.
    1) costi di navigazione che sono in base alla percorrenza. Tutta l’Italia non ce la fai con meno di 600 €
    2) Costi di assitenza Terminale che sono 125€ fisse se non erro.
    Poi, sempre per la cronaca, si pagano ad eurocontrol, anche se voli in Italia.
    https://www.eurocontrol.int/publication/customer-guide-route-charges

    Inoltre, sempre per informazione e fare capire che non è tutto semplice quando si parla di orari dei voli; tutti gli handler applicano delle surcharge che vanno dal 30 al 50% dei prezzi da voi indicati se i voli sono effettuati dopo le 20 e nei festivi.

  2. Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Altro

    @ Pilota75:
    Ciao Pilota75 e grazie per i suggerimenti.

    Per quanto riguarda ENAV è un refuso che correggeremo subito. Per quanto riguarda gli altri dati che ci segnali sarà utile implementarli al modello per avere ancora dati più vicini alla realtà.

    Grazie ancora

  3. Commenta per: Lamezia, Reggio Calabria, Crotone, Altro

    @ Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Ciao Giuseppe, non era per correggere ma solo per dare informazioni più accurate.
    In fondo sono cose che scrivo da anni ma tutti mi ridevano dietro.

  4. Commenta per: Reggio Calabria

    Grazie e complimenti allo staff che ci da la conoscenza del settore altrimenti tranne gli addetti ai lavori sarebbe impossibile farlo.

    Alla luce di questo splendido articolo, come si potrebbe coniugare l’esigenza delle compagnie con la fame di collegamenti che subisce il nostro territorio?

    Secondo, dato atto che nessuno, me compreso, non ha mai parlato di biglietti a 10 euro ma sempre sulle 60/70 euro a tratta, esisterebbe una strategia tale per agevolare e coniugare tutte problematiche? Faccio un esempio, si potrebbe ad esempio intensificare Fiumicino, scalo centrale ed infinitamente collegato con tutto il mondo, con qualsiasi compagnia anche la sola Alitalia, per utilizzarlo come hub e quindi poi muoversi secondo le proprie esigenze e possibilità? Potrebbe così permettere di raggiungere un LF tale da permettere di abbassare le tariffe?

    Potrei conoscere come mai negli altri scali le varie compagnie riescono a coprire gli investimenti nonostante non sempre gli aerei
    viaggino pieni e praticano Inoltre dei prezzi stracciati?

    Potrebbe una compagnia come Volotea che utilizza degli aerei con 100 posti circa adempiere a tutto questo?

    Se il meccanismo è solo questo, come mai Blueair ha scelto di operare di nuovo su Reggio la prossima estate pur sapendo che in base agli altri anni non viaggiava certo pieno in termini di passeggeri?

    Possiamo avere un report dei costi e dei ricavi per il servizio reso su Reggio di Bluepanorama per il 2018/19 sulle tratte Roma e Milano? Cioè almeno sapere se ci ha guadagnato oppure ci ha rimesso?

    Grazie, scusate per le varie domande ma le risposte date su argomenti così complessi da persone competenti come voi, educate e soprattutto brave a sintetizzare determinate questioni equivale a far vedere la luce ad un cieco oltre che serve ad aprire il cervello a chi di competenza.

  5. Commenta per: Reggio Calabria

    Si potrebbe ottenere simile valutazione per voli sulla tratta Bologna / Reggio Calabria ? Grazie

  6. Commenta per: Reggio Calabria

    Mettetevi in fila, di solito una consulenza del genere si paga.
    L’intento dello staff, credo, fosse quello di fare comprendere che non è così semplice come sembra:”cosa ci vuole a mettere un volo alle 7 ed uno alle 21?”.

    Vi hanno spiegato quali sono i costi che deve affrontare una compagnia; ovviamente vanno considerati anche gli eventuali incentivi che come scritto in altro articolo sono nell’ordine dei 4/6 euro a pax VOLATO.
    Quindi non risolvono tutti i problemi.

    @ Cavaliere:
    come fanno negli altri aeroporti che non sono reggio?
    di quali aeroporti parli? che bacino di utenza hanno?

  7. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    I biglietti sono normalmente venduti a 60/70 a tratta, alitalia già fa il discorso che dici tu, infatti in estate aggiunge la terza frequenza perchè le persone partono per le vacanze.
    E’ il loro modello di business ed è l’unico che funziona.

    Il problema per reggio è il PtoP che non riesce a riempire.

  8. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Dimenticavo, devi poi verificare se sono disponibili gli slot in caso di aeroporto cooordinato (come roma e milano ad esempio).
    Ma davvero credete che è così semplice gestire una compagnia aerea?

  9. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Pilota75:
    Quando ti vesti da persona che ne capisce e ti spogli da saccente con risposte al vetriolo già la discussione prende i giusti binari e risulta anche piacevole.
    Detto ciò, in base a quanto ha detto, come mai secondo te nessuna compagnia ha avuto interesse, seppur per un mese, a volare da Reggio visto che la domanda era altissima e sicuramente gli aerei avrebbero viaggiato strapieni?
    Come mai Alitalia non ha mai fatto volare da Reggio gli Embraer più piccoli quindi con maggior resa in fatto di costi e raggiungimento degli obiettivi?

  10. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Perchè sanno che il reggino oltre una certa cifra non va.
    Quindi rischiavano di avere 2/3 aerei pieni per metà.
    se vai a vedere palermo e catania, lì hanno anche messo 3 rotazioni in più su bologna solo per il periodo delle feste, hanno fatto sold out dopo 1 settimana!
    Non mi sembra ci siano state grosse lamentele per i prezzi.

    reggio non riesce ad andare oltre il 90% di lf che è dove c’è il guadagno per le compagnie.

    non puoi decidere di cambiare aereo come se fosse un videogioco, troppe variabili, la prima l’abilitazione del crew, poi cosa avresti risolto?
    Sicuro che un e190 costi di meno di un 320?
    Le tasse sono uguali, l’handling pure, idem per eurocontrol, mi cambiano 200 euro di fuel?

    Se già qualcuno sta pensando che le compagnie ne approfittano, si è proprio così; è una azienda non è mica un ente benefico.
    Ovviamente se so che col reggio-fco faccio 1000 e col fco-trn faccio 3000 l’aereo dove lo metto?

  11. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Grazie per i complimenti.

    1) Si devono aumentare i flussi di passeggeri e soprattutto la capacità di spesa dei reggini.
    2) Tu puoi vendere alcuni posti a 60 Euro a patto di venderne altri a 180 Euro per compensare. Non funziona che più l’aereo è pieno e più si abbassano le tariffe.
    3) Altri scali, quali? Se una rotta non funziona in termini di passeggeri si cancella. I prezzi bassi non li trovi se prenoti solo qualche giorno prima. Dei contributi ne abbiamo parlato in altro articolo.
    4) Gli aerei da 100 posti in futuro saranno sempre meno.
    5) Su Torino un flusso discreto di passeggeri esiste, ecco perché Blue Air ha deciso di operare.
    6) Non è possibile avere un report di Blu Express, ma è risaputo che su Milano Linate ci guadagnava e su Roma Fiumicino ci perdeva (bassi riempimenti).

    @ Giuseppe:
    No, non è possibile conoscere i costi ed i ricavi di Blu Express su Bologna, ma di certo i riempimenti non erano stati entusiasmanti. Si parla di circa il 50%, ma non è un dato preciso.
    Teniamo conto che ogni compagnia aerea ha i suoi costi ed i suoi ricavi e con questo articolo non vogliamo certo generalizzare, vi stiamo solo dando un’idea.

  12. Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Ciao Cavaliere e grazie per il tuo commento.

    Come diceva Roberto, l’articolo nasceva soltanto dall’esigenza di voler dare una dimensione quanto più possibile precisa dei costi che vengono affrontati dalle compagnie. Poi ogni compagnia ha le sue strategie per ridurre i costi e quant’altro, ma ormai siamo arrivati a livelli tali di efficienza del modello (naturalmente delle compagnie virtuose) che i margini di miglioramento sono diventati ridottissimi. Nell’intera catena del trasporto aereo, le compagnie aeree, può apparire paradossale, risultano schiacciate da altri player che detengono nel bene e nel male posizioni di monopolio o comunque dominanti nel mercato (penso aeroporti, handler, ecc.). Questi player fanno il bello e il cattivo tempo e le compagnie sono costrette ad assorbire ogni piccolo shock del mercato. E non dimentichiamo la questione carburante.

    Le tariffe agevolate per me si potrebbero ottenere soltanto imponendo un sistema come quello spagnolo. Ci sono però delle problematiche che impediscono di introdurre le bonificaciones nel nostro paese:
    1) tali sussidi sono presenti perché collegano zone insulari dove effettivamente esiste l’impossibilità con altri mezzi di collegare in maniera efficiente e veloce di raggiungere la terra ferma;
    2) l’importo delle bonificaciones aumenta anno per anno e raggiunge cifre sproporzionate;
    3) la bonifica avviene su tariffe medie stabilite dal vettore e non esiste un vero e proprio osservatorio dei prezzi, con tutte le polemiche che ne conseguono e ne sono conseguite.
    Sta di fatto che l’introduzione delle bonificaciones non produrrebbe in automatico l’apertura di nuovi voli su Reggio. Per me il traffico sviluppato dalla città rimane sempre basso a causa della crisi socioeconomica che attraversa. A parte i periodi delle festività o in estate non è in grado di generare flussi decenti. Aggiungiamo inoltre che Reggio si trova in una posizione infelice e la catchment area purtroppo è per lo più costituita da acqua ed i pesci non volano.

    Sul caso della Reggio-Roma, il tuo discorso è sicuramente di buon senso e pertinente. Però l’introduzione di continuità territoriale sulla rotta è impossibile a mio avviso:
    a) esiste il treno che permette di fare un’andata e ritorno in giornata;
    b) la rotta è già servita in regime di libero mercato. Esiste una storicità che dimostra chiaramente la sostenibilità delle operazioni.
    Già queste due condizioni restituirebbero un bel NIET da parte della Commissione UE.

    Per gli aumenti di capacità della Reggio-Roma di Alitalia. Si tratta di una rotta feeder e le considerazioni che si devono fare sono altre. Intervengono concetti come il pro-rata, che nient’altro è che la ripartizione del prezzo pagato dal passeggero sulle due tratte che ha comprato (naturalmente vale anche per i costi). Provo a porla in termini più semplici: io acquisto un Reggio-Roma-Torino a 140€, il ricavo viene ripartito sulle due tratte 50:50, quindi avrò ricavato 70€ su ogni leg. Il discorso che del riempimento vale e non vale, nel senso che magari su quel feeder operato con A320 e solo 80 persone a bordo ho ben 60 pax che mi proseguono su destinazioni intercontinentali dove li veramente guadagno e c’è un margine molto grosso. Invece su Reggio, essendo i transiti principalmente nazionali o comunque di medio raggio, il pro-rata si mantiene basso e i revenue a terra. Capisci bene che la compagnia ha interessa a rafforzare la dove genera “pax di valore”, dove c’è il pax business, ecc. e dove c’è una componente P2P decente (che non fa schifo). Reggio vive troppo a strappi e il volo supplementare si regge solo in estate (in inverno si sosterrebbe solo il lunedì/venerdì/domenica, fidati).

    La politica di revenue management di Volotea è un po’ scorbutica da comprendere e se non ci sei dentro boh, io non riesco a capirla sinceramente. Però qualcosa si può dire sui costi. Il fatto di aver fatto tutta l’operazione di start-up con un aereo praticamente preso aggratis ed in grande numero (il 717) ha dato un bel vantaggio competitivo nella fase di avviamento e poi successivo consolidamento. Volotea potrebbe operare, ma ha operazioni già consolidate su Lamezia e Catania.

    La mossa di Blue Air dello stagionale su Reggio nient’altro è che sfruttare la possibilità di aprire uno scalo di uno stesso mercato (quello calabrese), cercando di fare un pochino di soldi in più, intercettando una richiesta che c’è ed è costante, ottenendo qualche revenue in più (si prende qualche sussidio, tengo prezzi più alti con la scusa del diretto, quindi ho yield più alti, di conseguenze più revenue).

    Per quanto riguarda il report su BV, non abbiamo gli elementi per poterlo a fare. Però sul Roma è facile prevedere che si siano fatti male. Sull’operazione nel complesso, dico solo che un paio di inverni fa si preferiva non far volare l’aereo, lasciandolo al pascolo a Reggio soltanto per fare il Linate, impegnando un solo equipaggio. Chiudo qui.

    Per quanto riguarda l’Embraer. L’aereo più piccolo crea un problema sui prezzi a causa della diminuzione del payload ed i costi sarebbero sostanzialmente uguali o poco più bassi di un 32x. Quindi partiresti da una base tariffaria più alta e torniamo punto e da capo.

    @ Giuseppe:
    Guarda Verona.

  13. Commenta per: Reggio Calabria

    Per sintetizzare tutta la storia mi pare di aver capito che l’unico modo per sperare in qualcosa di diverso sia quello di allargare il bacino d’utenza. Se ci chiamassimo Cina avremmo già da diversi anni il ponte sullo stretto, una bella metropolitana che partendo da Messina centrale, arrivasse fin dentro l’aeroporto in 20 minuti e come si dice “passerebbe la paura” .
    Se fossimo in Austria, ma anche in Vietnam avremmo una funivia per trasporto pubblico che collegherebbe Messina con Villa San Giovanni magari vicino le rispettive stazioni ferroviarie per poi procedere e quindi arrivare in aeroporto come al punto uno. Molti sorridono a questa idea, se andate su YouTube ci sono decine di realizzazioni delle funivie che superano montagne, fiumi e gole con raffiche di vento ben superiori alle nostre e con distanze tra punto A e punto B ben più importanti.
    Sperare nella crescita del territorio e magari qualche fulgida iniziativa per avvicinare Messina e la provincia di Reggio, solo così potremmo immaginare di avere un futuro per il nostro scalo. Buona domenica a tutti!!!

  14. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Buongiorno Giuseppe,giusto una domanda dato che avete fatto queste ipotesi di prezzi a 10euro insostenibili dalle compagnie.
    I biglietti che ho già comprato sulla tratta trn/reg con blueair dal 21/6 al 9/7 a/r a 75euro e dal 19/7 al 13/8 a 125euro secondo te la compagnia ci guadagna o ci perde tenendo conto di probabili incentivi? Grazie

  15. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Più che allargare il bacino di utenza io metterei 1.000 Euro al mese nelle tasche dei reggini.

    @ Tony:
    Sui tuoi biglietti probabilmente ci starà perdendo, ma guadagnerà (o compenserà) quando scatteranno le altre classi tariffarie vendendo ad esempio a 250 Euro A/R.

  16. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    certo,sono d’ccordo pero’ alla fine conta vedere quanti biglietti vende a fine luglio/agosto a 250/forse anche 300euro per ipotizzare un ipotetico guadagnano.Comunque solo loro lo sapranno.

  17. Commenta per: Reggio Calabria

    Complimenti davvero un gran bell’articolo … (a volte le discussioni anche accese servono ad elevare il livello del dibattito) .. mi permetto solo di osservare:

    1. Sulla tratta REG-TRN e viceversa noto un certo squilibrio nella valutazione del numero di pax nei due versi … osservo che generalmente chi arriva poi quasi sempre rientra con lo stesso mezzo e dunque non capisco perchè questa grande differenza;

    2. Dunque sembrerebbero davvero interessanti alcune prospettive alternative di cui si è tanto discusso in queste pagine nei mesi passati tipo REG-BAR o REG-CIA o (forse meno) REG-PAL. Secondo una mia personale valutazione a fronte di un costo a tratta di un REG-BLQ di 70 euro le tratte prima menzionate avrebbero un costo inferiore ai 50 euro.

  18. Pierino Casseri

    Commenta per: Reggio Calabria

    Abituatevi a fare PtoP con turboelica su tratte 250/500 nm
    ed otterrete prezzi umani

  19. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Altro

    @ TUTTI:
    Abbiamo aggiornato l’articolo in base alle osservazioni fornite nei Commenti. In particolare grazie a Pilota75 abbiamo riformulato i costi ATC ed inserito la maggiorazione dei costi Handling per voli notturni e festivi. Grazie a Gio abbiamo bilanciato il flusso di passeggeri in arrivo da Torino prima di Pasqua con quello in partenza per Torino dopo Pasqua.

  20. Commenta per: Reggio Calabria

    Ho trovato questa mini inchiesta sugli incentivi https://www.corriere.it/cronache/20_gennaio_19/aerei-cosi-compagnie-volano-italia-grazie-226-milioni-incentivi-d465b654-39f4-11ea-8796-7f243723a56b.shtml?fbclid=IwAR2s7sZ-VtvgN7QAwUAfuq8-hscRHdInnaSRCpHmek-wTHS4Th07E1RpTlY

    Non sarà dettagliatissima a livello di fonti, ma dona un’immagine riassuntiva di come il trasporto aereo in Italia sia fortemente spinto dagli incentivi. Lo condivido qua, perchè credo sia in linea con il discorso “Volare a 10€”. Chissà se si potesse sviluppare traffico anche a REG con cifre simili…

  21. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Flyreg:
    non si potrebbe perchè ci sono i limiti della pista, lo hanno spiegato mille volte

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