Aeroporto Reggio Calabria: un po’ di fact checking (verifica dei fatti)

Se gli aerei volassero come le parole, l’Aeroporto di Reggio Calabria sarebbe sicuramente un hub intercontinentale. Purtroppo, come sappiamo, non è così.
Per chiarire alcuni concetti spesso ripetuti qua e là, ma mai analizzati e contestualizzati, lo Staff di AeroportiCalabria.com ha deciso di effettuare un fact checking, come dicono i giornalisti bravi, di alcune delle argomentazioni che stanno girando sull’Aeroporto di Reggio Calabria.

“La concessione SACAL per la gestione dell’Aeroporto di Reggio Calabria andrebbe revocata e dovrebbe subentrare un nuovo gestore”.

Sebbene la frase sia “SACAL deve andarsene” o roba di simile e di più roboante contenuto, mai nessuno che si spinga ad analizzare le possibilità di una tale eventualità. Lo facciamo noi.
SACAL può veramente vedersi revocata la concessione? Sì, ma… I “ma” sono tanti e molto severi, presuppongono inadempimenti gravissimi da parte della società di gestione o sopravvenute ragioni di interesse pubblico che, nella maggior parte casi, devono essere opportunamente motivate da ENAC. In altri casi, i comportamenti della società di gestione comportano addirittura la decadenza automatica. Giusto per elencarne alcuni, parliamo di gravi violazioni del Codice della Navigazione, mancato rispetto della normativa sulla sicurezza, perdita dei requisiti necessari per la certificazione ai sensi del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti; ecc…
L’articolo di riferimento è il numero 15 della Convenzione, i punti di maggiore interesse sono il 6, 7 e l’8. Clicca qui per approfondire (link al sito ENAC).

“La società di gestione deve “portare” i voli. SACAL li porta tutti a Lamezia”.

Il ruolo del gestore, come chiaramente riportato anche in convenzione, è quello di, in ordine sparso e non esaustivo, garantire la corretta operatività dell’aeroporto, la parità di accesso ai clienti (le compagnie aeree, si intende), la manutenzione ordinaria e straordinaria, i corretti adempimenti in ambito di assistenza ai passeggeri e PRM, ovviamente nell’alveo delle sue competenze (art. 4 della Convenzione). Non è menzionato lo sviluppo dell’attività commerciale che è completamente lasciata alla libertà dell’operatore economico.

Il c.d. “aviation business development” è dunque compito delle società di gestione. Ovviamente in base alla dimensione dello scalo, rilevanza, posizione geografica, ecc… la strategia è differente. Lo sviluppo del business aviation è fondamentale per la sopravvivenza di un aeroporto: quasi tutte le realtà hanno degli schemi di incentivi per il supporto delle attività di volo. La logica è abbastanza semplice: investo X Euro per garantire lo start-up dell’operazione della compagnia aerea Y, auspicando un ritorno economico dovuto ai maggiori volumi di voli e passeggeri che alimentano la parte retail dell’aeroporto (i negozi per intenderci, che pagano dei canoni di affitto e royalties sul fatturato), advertising (le pubblicità), i fornitori che per stare sullo scalo pagano anche loro (affitti, royalties, ecc…). Il gioco è semplice: più movimento c’è, più denari per tutti e quindi anche per la società di gestione (un circolo virtuoso direbbe qualcuno).

L’ambito di intervento della società di gestione è comunque limitato. Le politiche di network, infatti, vengono gestite dal vettore: per intenderci, è la compagnia aerea che decide di aprire la rotta, non la società di gestione. L’apertura di una rotta avviene a valle di valutazioni economiche che vedono il coinvolgimento, in primis, delle strutture commerciali/network della compagnia aerea di turno. Si raccolgono dati sulla domanda, si fanno girare i numeri, e si tira una linea che fa capire se una rotta può funzionare o no. Nei business case ci sono delle voci che possono essere “migliorate” dall’intervento della società di gestione aeroportuale. Giusto per citarne alcune parliamo di contributi di start-up (per passeggero, per aereo basato, per singolo volo, ecc…), sconti sui servizi aeroportuali e sull’handling (solo lì dove la società di gestione è anche handler), dati più precisi circa i mercati di riferimento, ecc… Qui, e solo qui, la società di gestione può intervenire, ma la decisione finale resta sempre in capo alla compagnia aerea.

Detto ciò, SACAL da gli incentivi solo a Lamezia? Falso. SACAL prevede una politica di incentivi molto forte per Reggio Calabria e Crotone, molto più pesante di Lamezia che è uno scalo abbastanza attrattivo già di suo per i motivi che vedremo a seguire.
Gli incentivi possono essere infiniti? No, ci sono delle regole ben chiare. Ne abbiamo già parlato qui: Aeroporti Calabria: gli incentivi ci sono, ma se le compagnie aeree non vogliono venire?

“A Reggio Calabria mai niente, tutto a Lamezia”.

La maggior appetibilità dello scalo di Lamezia Terme rispetto a quello di Reggio Calabria è da ricondursi a tutta una serie di aspetti. Per Lamezia, posizione centrale, collegamenti ed accessibilità, località turistiche vicine, ed altre situazioni favorevoli che sono ben note a tutti.
Riprendendo quanto riportato dall’Atlante degli Aeroporti ENAC, citiamo testualmente, per l’Aeroporto di Reggio Calabria: «Per l’aeroporto di Reggio Calabria la posizione e l’assetto del territorio costituiscono delle notevoli criticità riguardo l’operatività e la possibilità di espansione dell’aeroporto. […] La presenza di scali fortemente concorrenziali quali l’aeroporto di Lamezia Terme e quello di Catania localizzati a distanze temporali limitate (inferiori a 120 minuti), limitano il bacino potenziale dell’aeroporto di Reggio Calabria ai territori compresi tra la provincia di Reggio Calabria stessa e la Provincia di Messina. Le peculiarità infrastrutturali delle piste di volo costringono i piloti a conseguire uno speciale brevetto per effettuare movimenti sull’Aeroporto di Reggio Calabria, oltre a ciò c’è da risolvere il problema legato all’abusivismo edilizio che ha portato all’innalzamento di costruzioni fino al limite con il confine aeroportuale».
Ancora: «Le caratteristiche del traffico, […], riconfermano il carattere prevalentemente domestico dello scalo, a servizio di un ridotto bacino di utenza, il cui sviluppo è minacciato da scali fortemente concorrenziali quali l’aeroporto di Lamezia Terme e quello di Catania, con i quali invece vale la pena di indagare possibili sinergie e rapporti nell’ottica di complementarietà».

Stando ai nostri dati ed esperienza, il traffico reggino è fortemente caratterizzato da componenti leisure e VFR (Visit Friends and Relatives, ossia “Sugnu a Milanu, tornu a casa mi mi mangiu i purpetti i me nonna”), soffre moltissimo la stagionalità, non consentendo di garantire un adeguato e costante volume di traffico. Tali caratteristiche peculiari, nonché la componente reddituale media della Provincia di Reggio Calabria (il reddito familiare netto medio è intorno ai 26.000 Euro, contro i quasi 36.000 della Lombardia, giusto per dare delle cifre – fonte ISTAT), comportano dei travasi di domanda verso modalità di trasporto meno costose (bus, treno, voli da altri scali limitrofi). Infine, è stato più volte dimostrato che redditi bassi comportino una minor propensione agli spostamenti. Mettiamoci anche una spruzzata di COVID-19. Et voilà. Ricordiamo che la programmazione delle compagnie aeree su la maggior parte del network è annuale, quindi tutte queste premesse non giocano a favore dello scalo.

Spendiamo due parole riguardo il bacino di utenza. Reggio Calabria è l’aeroporto di riferimento per la sola città e la zona della bassa jonica che comunque ha una scarsa densità di popolazione. I centri urbani principali di questo ambito territoriale con densità abitativa significativa, Locri e Siderno, sono collegati in maniera abbastanza rapida ed efficiente tramite la SS 682 e l’A2 all’Aeroporto di Lamezia. La zona tirrenica dopo Palmi, invece, ha una forte convenienza nell’usufruire dei servizi dello scalo lametino per ragioni di tempo ed offerta volativa. Sull’aspetto turistico, Reggio Calabria è la provincia calabrese con l’offerta di posti letto minore e più frammentata. Nonostante le grandi potenzialità, non esistono strutture o conglomerati di strutture in grado di poter accedere ai circuiti internazionali. Di fatto, l’industria turistica regionale calabrese è concentrata nella Costa degli Dei e nella Sibaritide. Ne abbiamo parlato dettagliatamente qui: Aeroporti Calabria: le strutture ricettive attirano le compagnie aeree?

Passando alla Sicilia, il miglioramento dei servizi marittimi potrebbe garantire una miglior accessibilità soltanto a Messina città, rimanendo di fatto invariate le tempistiche per il raggiungimento dello scalo dal resto del territorio peloritano per evidenti motivi logistici. Pare chiaro che i flussi così risultino, di fatto, potenzialmente limitati al solo capoluogo peloritano. L’unico “game-changer” potrebbe essere il ponte sullo Stretto, però a determinate condizioni. Ci fermiamo qui, nelle nostre considerazioni sotto questo aspetto.
Il settore turistico messinese è concentrato nella zona di Taormina-Giardini Naxos, dove il traffico è convogliato totalmente su Catania anche per ovvie ragioni di vicinanza, e Milazzo-Eolie, dove tra l’altro i flussi sono fortemente polarizzati anche su altri mezzi di trasporto (traghetti e aliscafi, in primis).

Passando ad aspetti operativi, attinenti alle infrastrutture di volo, il problema limitazioni non è secondario, ma nemmeno fondamentale. Reggio Calabria è un aeroporto classificato in categoria C: a causa della conformazione orografica e forte antropizzazione delle aree adiacenti allo scalo, tali limitazioni non possono essere del tutto superate (Aeroporto Reggio Calabria: il Certificato di Aeroporto specifica quali sono le deroghe ENAC sanabili) ed è stata imposta una qualificazione preventiva degli equipaggi. È certamente auspicabile, dove possibile, una mitigazione delle limitazioni e, per quanto riguarda, l’abilitazione ci potrebbe essere una semplificazione, specie per le operazioni diurne, limitandosi ad un briefing a terra come avviene su altri scali. Reggio Calabria non è il solo aeroporto italiano in categoria C. Troviamo anche Albenga ma soprattutto Pantelleria dove in estate i vettori (anche low cost) senza troppi problemi si fanno carico dei costi per abilitare gli equipaggi.

Il sistema di avvicinamento satellitare (GBAS) consentirà l’arrivo di nuovi vettori? Sni. Lo spieghiamo qui: Aeroporto Reggio Calabria: il GBAS consentirà l’arrivo delle low cost?

Ciò detto, è stato ribadito più volte su questo sito che le attività di training hanno un costo abbastanza elevato (certo, al simulatore si risparmia) che non vale la pena di affrontare quando a 130 Km hai uno scalo con infrastrutture di volo adeguate. Questo in estrema sintesi il ragionamento delle compagnie aeree.
Qualcuno alzerà il ditino e dirà che anche Madeira (Portogallo) è un aeroporto di tipo “C” però Ryanair ci va lo stesso. Posto che le condizioni delle infrastrutture di volo e procedurali sono un tantinello migliori rispetto a quelle di Reggio Calabria, la risposta è tutta da ricercare nell’attrattività del territorio e dalla potenziale domanda. Evidentemente, i ricavi potenziali a Madeira sono molto più succulenti rispetto a quelli di Reggio Calabria. Maledetto denaro, direte voi. Alla fine è lo stesso motivo per cui l’aeroporto di Firenze ha totalizzato quasi 3 milioni di passeggeri (pre-COVID-19) nonostante le forti limitazioni dell’infrastruttura (ma non è in categoria C). È l’aeroporto di Firenze, punto. Di contro, ci sono infrastrutture meravigliose come l’aeroporto di Ciudad Real, 3.000 m di pista, spazi enormi, ecc.., peccato sia in mezzo alla sabbia. Di conseguenza, l’equazione è abbastanza semplice: l’aeroporto è chiuso perché non ci sono passeggeri.
Pare lapalissiano dire che è il territorio che determina il successo di un’infrastruttura e non il contrario, quindi cerchiamo di cestinare la famosa frase “L’aeroporto è il volano del territorio” perché non è vero e, se è vero, lo è solo in parte.

“L’aerostazione lato mare come soluzione”.

Come annunciato, il progetto dell’aerostazione lato mare sarà oggetto di uno studio di fattibilità tecnico-economica da parte della città metropolitana. Sebbene l’idea sia sicuramente accattivante sotto l’aspetto trasportistico, lo studio dovrà certamente tener conto che taluni obiettivi di accessibilità all’aeroporto potrebbero già essere conseguiti con le infrastrutture esistenti (interventi strutturali minimi, aumento dei servizi), a costi certamente minori. Inoltre, la costruzione dell’aerostazione lato mare imporrebbe una revisione del layout delle infrastrutture di volo, comportando la chiusura definitiva della Pista 11/29 che, soprattutto in estate, può garantire migliori prestazioni per quanto riguarda i decolli (dalla testata 29) rispetto alla Pista 15/33. Tale affermazione è conseguenza del fatto che la costruzione del piazzale a servizio della nuova aerostazione non garantirebbe le adeguate condizioni di sicurezza per l’operatività della Pista 11/29 (ed in parte anche per la 15/33) e non rispetterebbe i vincoli del manuale costruzione aeroporti (clicca qui per visualizzare – fonte ENAC). Per farla breve non ci sono gli spazi di sicurezza per costruire l’aerostazione lato mare e si andrebbe ancora di più a ridurre le STRIP di sicurezza che sono già al di sotto dei limiti regolamentari imposti dalla normativa. Significherebbe chiudere l’aeroporto definitivamente per il non rispetto degli standard minimi di sicurezza.

“A Reggio Calabria servirebbe la continuità territoriale!”

Reggio Calabria è uno degli scali su cui è possibile attivare la continuità territoriale, vero. In passato la rotta per Torino è stata operata da Alitalia in regime di oneri di servizio pubblico. Altre rotte come Bologna e Pisa non sono state altrettanto fortunate e i bandi di gara, evidentemente poco attraenti, sono andati deserti.
Perché Roma e Milano no? Queste rotte sono attualmente operate in regime di libero mercato e si sono sempre auto-sostenute. Negli ultimi anni, però, c’è stato indubbiamente un impoverimento della domanda dovuto a tutta una serie di motivi riconducibili a quanto già trattato sopra. Aggiungiamo anche un’offerta ballerina ed ecco il patatrac. Ah, giusto, mettiamoci anche il COVID-19.
I criteri che consentono di poter imporre una continuità territoriale sono elencati dall’art. 15 del regolamento CE n. 1008/2008.
Perché non farlo? Costa, tanto, ed i benefici a fronte della spesa potrebbero essere limitati.
Giusto per dare due numeri con calcoli fatti su un tovagliolo di carta del bar, finanziare una continuità territoriale per Roma (3 voli al giorno A/R) e Milano (2 voli al giorno A/R) ci costerebbe, in amicizia, un 15 milioni di Euro annui, 1/3 a carico della Regione Calabria che, ricordiamo, non riesce a garantire nemmeno la carta igienica negli ospedali, e 2/3 a carico dello Stato che forse li può anche trovare, basta fare debito. Dentro quella cifra c’è anche un piccolo margine per il vettore, altrimenti chi ci viene a farla?
Direte voi, “famolo”. Ma qualcuno potrebbe obiettare: non sarebbe meglio costruire qualche asilo nido in più e potenziare altri servizi che, a minor prezzo, garantirebbero ugualmente l’accessibilità del territorio (con quelle cifre si finanzia un servizio ferroviario semi orario Reggio Calabria – Lamezia)? O magari, investendo nei settori giusti, aumentare l’attrattività del territorio, facendo generare in autonomia i flussi di domanda necessari per garantire quei voli in regime di libero mercato? Tutto corretto, però sta alla sensibilità di chi ci governa dare le giuste priorità.
Sono scelte, anche difficili. Ma nella nostra terra, lo sappiamo, il coraggio è virtù di pochi (purtroppo).

Conclusioni

Posto che questo articolo non vuole essere il Vangelo, il nostro unico obiettivo è dare una visione il più possibile neutra sulla realtà, con riferimento alle normative ed i meccanismi tecnico-economici che muovono il mondo dell’aviazione civile. La complessità non è decifrabile con banali slogan e servono competenze e serietà per poter comprendere.

Naturalmente anche questo nostro articolo sarà inserito nella raccolta: Inizia da qui per conoscere e capire il trasporto aereo in Calabria

Lo Staff di AeroportiCalabria.com


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47 commenti

  1. Commenta per: Reggio Calabria

    Grazie per aver descritto in modo chiaro ed esustivo (per i non “addetti ai lavori”) una situazione che ha molte sfaccettature. Io stessa, sono riuscita a comprendere e a chiarirmi alcune cose di cui non riuscivo a capacitarmi. Alla luce di quanto si legge e posto che,come si è sempre detto, tutti i vettori non sono enti benefici, se Ita decidesse di andar via definitivamente dallo scalo, sarebbe forse opportuno (lo dico con amarezza, perchè vivo proprio nei pressi dell’aeroporto) iniziare a pensare al piazzale antistante l’aerostazione, come parcheggio pullman, creando un servizio verso Lamezia, da programmare in base ai voli, alternativo al treno, per chi volesse utilizzare il pullman. Ho già utilizzato questo servizio con Lirosi, partendo da piazza indipendenza, ma chissà che non si decida di fare qualcosa in tal senso in futuro (se la situazione peggiorasse ulteriormente). Grazie ancora

  2. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cristina:
    Non si arriverà a situazioni tragiche come quelle che descrivi. Basterà lavorare nella giusta direzione per trovare soluzioni in grado di collocare l’Aeroporto di Reggio Calabria nella dimensione che gli compete.

  3. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Me lo auguro davvero, perchè sarebbe una sconfitta non da poco. Diciamo che il tessuto socio-economico-turistico locale non aiuta per niente (tralasciando chi ha un impiego pubblico, il resto ha guadagni molto risicati e non può permettersi di andare oltre una certa fascia di prezzo, se volesse usare appunto l’aereo, senza contare i “viaggi della speranza” o il ritorno dei fuorisede), oltre al fatto che l’incompetenza di chi dovrebbe occuparsi della dimensione che compete al nostro aeroporto lascia sempre più amareggiati. E finchè permarrà tale, i margini di manovra saranno sempre quelli. Mi sono sempre chiesta una cosa e giro la domanda a voi: è possibile che un aeroporto possa essere aperto soltanto in concomitanza con le feste comandate e l’estate (archi di tempo in cui si notano più passeggeri) e restare chiuso nei periodi “morti”? Grazie ancora

  4. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cristina:
    La società di gestione ha l’obbligo di tenere aperto l’Aeroporto sia se ci sono voli sia se non ce ne sono. Sono le compagnie aeree che possono decidere i periodi di attività.

  5. Commenta per: Reggio Calabria

    Bravo Roberto , ottimo articolo riassuntivo, auguriamoci venga letto anche da politici che pretendono di risolvere o far risolvere i problemi perenni del nostro aeroporto e in particolare quelli atavici del territorio…ma che purtroppo per partito preso fanno di tutto per evitare sinergie per il bene comune.

  6. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Altro

    @ Gabs:
    L’articolo è firmato “Lo Staff di AeroportiCalabria.com” ed è stato elaborato da 3 teste. Grazie…

  7. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Implicitamente intendevo anche lo staff. Buona giornata

  8. Commenta per: Reggio Calabria

    Tutti questo articolo purtroppo non tiene conto della domanda qualora ci dovesse essere un vettore low-cost tipo Ryanair.
    Mettiamo ci fosse, chi lo dice che molte persone deciderebbero di viaggiare molto di più per motivi turistici o per altri svariati motivi?
    Tutti queste informazioni che si fanno, non tengono conto di varianti non previste.
    Mettessero un volo Ryanair e poi potremmo davvero tirare le somme se il mercato c’è oppure no.
    Caro Roberto convincetevi almeno una volta a ragionare al contrario perché ci sono tanti esempi di come questa impostazione può portare ottimo risultato, Trapani docet

  9. Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Trapani è l’esempio di ciò che non va fatto considerando la marea di soldi pubblici che riceve.

  10. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Trapani non va fatto ma io vorrei andare più sul pratico. Si mette un volo Ryanair per qualsiasi destinazione che volete. Secondo i vostri ragionamenti viaggia semi vuoto. È concepibile seguire questo schema oppure per migliaia di motivi potrebbe anche viaggiare all80%? Perché non avere l’opportunità di misurare il nostro aeroporto con una low-cost? Ogni mese vediamo tratte in qualsiasi parte del mondo che vengono programmate e subito cancellate, perché non rompersi le corna pure da noi? Solo misurando sul campo si riuscirà davvero a dare numeri e prospettive, ed è quello che dobbiamo fare!!!
    Io stesso, potrò decidere di prenotare verso il nord Italia più volte rispetto adesso con voli a tariffe di 20 euro? Chi lo dice che 200 persone che oggi non prenotano e non viaggiano da Reggio perché non ci sono tratte e tariffe convenienti, domani potrebbero decidere di prenotare 3 volte al mese con Ryanair verso qualsiasi città che volete?
    Mettiamo che ho a disposizione 300 euro per tre giorni di ferie, mettiamo che c’è un volo per Bologna di Ryanair da Reggio, alle condizioni di oggi arriverei a malapena a Taormina, ma potrei decidere di farmi un fine settimana a Bologna con Ryanair…
    Conosco tantissimi amici, colleghi o anche persone comuni che usano Lamezia per partite di calcio della squadra del cuore, piccole gite fuori porta con la famiglia, spostamenti di lavoro e di interessi personali, usano Lamezia ma se ci fosse Reggio non avrebbero dubbi su quale aeroporto usare.
    Per concludere, che dati ha Ryanair per far volare un aereo per Venezia il 20 maggio su Crotone piuttosto che nella stessa giornata da Reggio?

  11. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    Chi ha detto che viaggerebbe vuoto? Si discute sull’auto-sostenibilità.
    Tu riusciresti a convincere Ryanair a volare da Crotone senza l’incentivo SACAL da 17 Euro a passeggero? Riusciresti a negoziare il prezzo per esempio a 7 Euro a passeggero?
    Con un riempimento dell’80% Ryanair te lo toglie il volo dopo 6 mesi. Devi fare almeno il 90%. Ecco perché da Crotone il Milano Bergamo ed il Bologna vengono mantenuti ed il Norimberga, Pisa e Roma Ciampino invece no.
    Vediamo anche di sfatare il mito che tutti i posti vengono venduti a 20 Euro.
    Su Venezia ci sono dei dati di traffico storici sia da Reggio Calabria che da Crotone, ovvio che non ci si basa solo su quelli.

  12. Commenta per: Reggio Calabria

    Come sempre voi dello staff siete stati impeccabili nel fare chiarezza su un argomento molto complesso!!!

    Complimenti ancora e continuate così!!

  13. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    complimenti per l’articolo, da stampare ed inviare alle varie task force, almeno imparano qualcosa!

    @ Cavaliere:
    Grazie per il feedback sull’articolo, stai dimostrando che è inutile spiegare le cose, le persone continuano ad insistere come fai tu.

    Trapani è una realtà che conosco molto bene, se non fosse per i 20/30 mln messi dalla Regione o dai vari comuni sarebbe chiuso già da almeno 5 anni.
    Adesso sta galleggiando grazie alla CT fino a quando (3/4 mesi) la compagnia non si ritira di nuovo.
    chiuso argomento Trapani

    argomento Ryanair a reggio (non capisco perchè ne siete innamorati).
    se FR vede i voli all’80% lo chiude dopo 2 mesi.
    Loro viaggiano solo full.
    Ti dico io come andrebbe a finire a reggio su una ipotetica MXP o BGY (già immagino le polemiche in quanto il reggino vuole il volo a milano piazza duomo….)
    Mettono il volo giornaliero, primi 15 posti a 25 euro, poi si sale (basta andare sul loro sito e vedere che un BGY una settimana prima costa in media 200 euro solo andata), arriva il 60mo pax e vede 120 solo andata, secondo te cosa succede? Venderanno tutto l’aereo?
    No, fine della storia.

    FR ha dei dati (che tu non hai) per fare volare un aereo su crotone e ti dirò di più, hanno già venduto i posti in albergo.
    Ryanair quando arriva in un aeroporto fa degli accordi particolari che comprendono anche noleggi auto e hotel.
    Reggio non è in grado di garantirgli una massa di posti letto tale da riempire un aereo.
    Inoltre ha i noleggi fuori dall’aeroporto (unico caso nel mondo a memoria), cosa per loro penalizzante.

    Ci sono milioni di compagnie nel mondo, rivolgetevi ad un’altra.
    Io ho sempre dato un suggerimento ma nessuno vuole ascoltarmi: per natale e pasqua affittatevi un aereo, vi costa di meno e siete da mammà con 150 euro a/r.

  14. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Pilota75:
    Figurati, so come farti contento…
    Dai dati che avete pubblicato sul coefficiente di riempimento per il 2021 dava 70% su Lamezia, 73% su Crotone e 69%per Reggio.
    Un vero distacco!!!

  15. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    io non ho pubblicato nulla.
    perdonami ma non capisco cosa c’entra ora il riempimento medio con i dati della singola tratta.
    cosa intendi dimostrare?
    distacco di chi da cosa?

  16. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Pilota75:
    Bravo, hai spiegato più approfonditamente cosa vole dire a Cavaliere.

    @ Cavaliere:
    No, non devi prendere i dati complessivi dove ci sono ad esempio pure i voli EGO Airways con pochi pax che rovinano la media e specie nel 2021 con la pandemia.
    Prendi qui https://www.aeroporticalabria.com/aeroporto-lamezia-terme-statistiche/ i dati sulle singole rotte operate esclusivamente da Ryanair tipo Milano Bergamo e Bologna e vedi come non scendono sotto il 90% di riempimento.

  17. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    resta da capire il senso di fare il paragone.
    Mettiamo che FCO abbia una media di LF pari al 70%, significa che è peggiore di crotone e uguale a lamezia?
    I numeri vanno analizzati, non letti in senso assoluto.

  18. Commenta per: Reggio Calabria

    Mio figlio lavora in Ryanair. Vola spesso da e per Lamezia da Malpensa e mi dice che i voli sono sempre quasi pieni, nonostante ci siano altre due compagnie low cost sulla stessa tratta. In pratica catalizza l’intero traffico calabrese. Gli altri aeroporti si prendono le briciole. Viaggio spesso, ma pochissime volte da Reggio anche se rimane il mio aeroporto preferenziale.

  19. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Nonostante tutte le pulci che si fanno su un’ipotetica tratta Reggio-Venezia di Ryanair, ha mai operato questo vettore su Reggio per poter stabilire in modo certo che viaggia con meno dell80% di riempimento?
    Ribadisco, QUESTO vettore, non altri. Può accadere per puro miracolo, nonostante tutto, si riesca ad raggiungere passeggeri e traffico tali da giustificare la rotta?
    Bene, potremmo ipotizzare un accordo della città metropolitana di Reggio che in accordo con la città metropolitana di Messina mettano a disposizione gratuitamente o meglio incentivino le compagnie private di autobus o aliscafi affinché ci sia un trasporto gratuito di turisti che direttamente dall’aeroporto di Reggio raggiungano tutte le località turistiche del messinese, isole Eolie, provincia di Reggio e perché no, magari portino i turisti direttamente nelle strutture della costa degli Dei?

  20. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    La compagnia aerea farà i suoi studi per stabilire se ci sono i margini per fare il 90% di riempimento medio, non l’80% che come ti abbiamo spiegato non basta per Ryanair.

  21. Commenta per: Reggio Calabria

    Vedremo a maggio, quando pubblicherete i dati di aprile, se tutti questi voli Ryanair raggiungeranno il 90% di riempimento (visto che le compagnie studiano il mercato, direi ovviamente e di sicuro sarà così, mi viene difficile immaginare che Ryanair possa toppare gli studi su questi collegamenti a soli 2 mesi dall’apertura della tratta ed avendo la certezza di raggiungere il 90% di L.F.).
    Il tempo è galantuomo…

  22. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Cavaliere:
    primo dovremmo capire perchè si dovrebbero trasportare i turisti gratis fino a messina.
    Chi decide che il passeggero è un turista o una persona che viene per lavoro o altro?
    le compagnie private di aliscafi lavorano in concessione, non possono decidere cosa e come fare in autonomia.
    in secondo luogo, secondo te un turista parte da venezia, si spara 1h20 di aereo per reggio per poi prendere un pullman e farsi altre 2 ore quando può atterare a lamezia in meno tempo e farsi 20 minuti di autobus.
    ma tu lo faresti?
    le pensate davvero queste cose?

    Diciamo la verità a te ed al 90% dei reggini non interessa una mazza del turista, i lavoratori del turismo sono molto pochi in città.
    A voi interessa avere il volo ryanair per venezia (bologna, torino, ecc) a 20 euro. Stop

    Sai cosa lo dimostra? che blue air mette ogni anno i voli per torino e poi li deve cancellare perchè pagare 50 euro o/w è una cifra troppo alta per il reggino!
    Quindi, cortesemente, basta con queste fantasie, ipotesi irreali (la provincia di messina che paga il pullman per 3 pax che devono andare a capo d’orlando da venezia via reggio a 20 euro…) ma siate seri!

  23. Commenta per: Reggio Calabria

    Complimenti @Staff, bellissimo articolo, semplice e chiaro!

  24. Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    Cavaliere, ho lavorato per due anni per la compagnia aerea DAT. Ho avuto la fortuna di fare anche un po’ di network planning. Sarà che la compagnia per cui lavoravo ha un approccio tradizionale (i manager italiani sono ex Meridiana), ma fidati che prima di fare qualcosa si prendeva in considerazione davvero tutto e si facevano girare i numeri. Prima si facevano valutazione in filiale italiana e poi ulteriori valutazioni le faceva la casa madre. E prima di aprire si andava a parlare con i TO e fare accordi, perché quei voli andavano riempiti! Altrimenti ciaone, meglio lasciare l’aereo a terra. Qui su Reggio chi è che fa incoming? Nessuno, tranne poche trascurabili microrealtà. Sotto questo aspetto siamo veramente all’anno zero. Non siamo strutturati e per anni la regione ha buttato soldi nel cesso favorendo microimprese che hanno peso zero sul mercato, quando invece il trasporto aereo ha bisogno di volumi! Trasportare aria non è bello…

  25. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Lamezia, Reggio Calabria, Crotone

    @ Cavaliere:
    Non funziona così. Ryanair e le altre compagnie aeree sanno già che non raggiungeranno un elevato coefficiente di riempimento per via del COVID-19. Ancora la pandemia non ci consente di tornare ai livelli del 2019.

    Ti puoi basare solo sui dati pre-COVID. Prendi il Lamezia – Girona di Ryanair del 2011. Riempimento 67% e volo che dopo la parentesi estiva è stato cancellato. Prendi il Crotone – Norimberga di Ryanair del 2019, riempimento 82%. È così…

  26. Commenta per: Lamezia, Reggio Calabria, Crotone

    Bellissimo articolo!

  27. Commenta per: Reggio Calabria

    Ci sono diverse cose del vostro articolo alle quali si potrebbe obiettare ma non voglio soffermarmi su cose ormai trite e ritrite.
    La vostra sembra una strenua propaganda per giustificare che ogni cosa che capita a Reggio aeroporto sia opera del fato avverso e voi come imbonitori dovete somministrare a chi vi legge la medicina giusta per far andare giu la pillola.
    Avete spiegato più o meno tutto con impegno e dedizione su una cosa non avete naturalmente detto nulla:
    Come mai la sacal non ha accettato di far entrare la città metropolitana
    in società,?
    La città metropolitana si e’ offerta da anni con 2 milioni di euro, eppure la società si dice che ha rischiato di essere commissariata a causa di azioni in più che il pubblico doveva detenere , ma l’offerta di Reggio non è stata accettata.
    Sicuramente avrete una risposta adeguata anche a questa domanda.

  28. Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Demetrio:
    Leggi lo statuto della società Sacal s.p.a. (lo trovi sul sito), simile a quello di tante altre società per azioni, e scoprirai le condizioni che servono per fare entrare un nuovo socio (mi pare ci fosse De Felice). Sacal aveva deliberato un aumento di capitale qualche anno fa con emissione di nuove azioni per l’ingresso di soci all’interno della compagine, mi pare che la cosa non abbia sollevato grande curiosità da parte della C.M.

    Comunque non imboniamo nessuno, se vuoi leggere pareri più aderenti al tuo puoi andare altrove. Non ci offendiamo. Essendo in un paese democratico avrai accesso ad una moltitudine di siti, social, etc. che diranno ciò che vuoi farti sentirti dire.

    Grazie e buona giornata.

  29. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Demetrio:
    Giusto per chiarire meglio quanto detto dallo staff.
    Forse ti sei perso un pezzo.
    Nel 2017 la sacal (poco dopo aver vinto le concessioni su Reggio e Crotone) aprì a nuovi soci.
    De Felice, allora presidente di sacal, corteggiò a lungo Falcomatà (fecero più incontri) per fare entrare la città metropolitana.
    L’allora sindaco disse di NO con grande disappunto di DeFelice.
    Accampò una scusa idiota (che la sacal era in perdita e lui non poteva entrare in una società in perdita; hai mai sentito di una società in utile che ricapitalizza? io no).

    Quindi la sacal si rivolse ai propri soci e lamezia sviluppo (il privato) ne approfittò per aumentare le sue quote.

    lo scorso anno, solo per provocare rumore (non avendo altri argomenti) falcomatà disse che voleva entarre in sacal.
    Ma non era previsto dallo statuto l’ingresso di nuovi soci, quindi la sacal NON POTEVA fare entarre un nuovo socio, avrebbero commesso un illecito.

    Come vedi le cose vanno raccontate per come sono.
    felice di essere smentito, io posso documentare il tutto.

    In ultimo la sacal non ha rischiato di essere commissariata, per quale motivo poi?

  30. Commenta per: Reggio Calabria

    Intanto stamattina su strettoweb troviamo un occhiuto raggiante

  31. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Antonio:
    Noi gli orari su Milano Linate li abbiamo annunciati 13 giorni fa: https://www.aeroporticalabria.com/voli-reggio-calabria/aeroporto-reggio-calabria-ita-airways-non-riconferma-il-volo-mattino-sera-su-milano-linate-per-lestate-2022-ecco-gli-orari/ Non vedo dove sta la novità…

  32. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Antonio:
    tutte balle, gli orari erano già nei sistemi.
    nessun nuovo volo.

  33. Commenta per: Reggio Calabria

    L’analisi è chiara, però nel 2006 l’aeroporto di Reggio ha fatto 607.727 passeggeri/anno.. La città è sempre la stessa, gli hotel pure (anzi forze ce ne erano meno),assenti dai cataloghi tour operator oggi come allora… Forse
    quindi margine per qualche volo in più ci sarebbe…
    Peraltro non mi sembra che con i soldi che stiamo “virtuosamente” risparmiando non caricando di attivare la continuità territoriale (che probabilmente neanche verrebbe data, ma almeno chiederla…) si stiano costruendo tutti questi asili…

  34. Commenta per: Reggio Calabria

    Segnalo che (finalmente oserei dire) ITA ha modificato gli orari del volo per Roma da Aprile. Stando al loro sito dovrebbero essere:

    FCO – REG 13:15 14:25
    REG- FCO 15:10 16:25

    Non saranno comodi come quelli di un paio di anni fa, ma almeno adesso ritorna possibile pianificare una coincidenza a Fiumicino

  35. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Fabrizio:
    nel 2006 (una epoca fà ormai) Reggio era un’altra città sotto l’aspetto economico (ricordi i lidi, RTL, ecc.)
    Reggio era presente nei cataloghi dei TO in quanto in quegli anni il comune fece una grossa politica di promozione
    In ogni caso hai visto quanto è costato ai cittadini quei 600.000 pax?
    lo sai che il fallimento della sogas è iniziato proprio nel 2006?
    https://www.strill.it/citta/2007/09/sogas-una-fabbrica-di-debiti/

    6.000.000 di debiti nel 2006

  36. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Flyreg:
    Quegli orari non sono stati modificati ora, ma sono quelli vecchi e non sono confermati.

  37. Commenta per: Reggio Calabria

    Per quanto riguarda la nuova aerostazione, ho interloquito via social con l’imprenditote che vorrebbe realizzare il Mediterranean Life nei pressi di Pellaro. Lo stesso promuove la nuova aerostazione.
    In sintesi afferma che con la stessa i problemi di distanza non ci sono, la pista 11/29 è inutilizzata da anni e che si potranno( addirittura ) allungare le piste.

  38. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Tortellino:
    Dai rendering non ci sono gli spazi di sicurezza. Tu hai visto mai un parcheggio attaccato quasi ad una pista? No, perché la normativa non te lo consente.

  39. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Tortellino:
    Scusami, aggiungo. Mi pare che dai rendering la nuova aerostazione sia su 3 livelli (quanto saranno? circa 15-20 metri?), e la normativa impone anche dei limiti di altezza visto che è molto vicina alla pista.
    La pista 11/29 è chiusa per lavori, ma se vogliamo che arrivi Ryanair… i decolli dalla 29 non hanno limitazioni di carico rispetto ai decolli dalla pista 15, scusa se è poco. Allungare la pista 15/33 non si può.
    Comunque basta andare in ENAC a Roma e chiedere…

  40. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Ma infatti, mi fido molto più dello staff rispetto a chi invia foto con linee disegnate con il paint e rendering futuristici.
    Inoltre un altro utente, oltre a rispondere poco educatamente, mi ha inviato un estratto di wikipedia dove si dice che in suddetta pista è vietato atterrare e decollare.

  41. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Tortellino:
    Suvvia, ancora con sta storia dell’aerostazione lato mare.In primis, non ci sono soldi: che senso avrebbe spendere milioni per costruire una nuova aerostazione, piazzali aeromobili, infrastrutture di taxi e tutto il resto se il territorio non ha neanche un euro per dei contributi di co-marketing (o per le buche nelle strade, la spazzatura etc, e tutte quelle opere monche presenti in città come lo svincolo autostradale sul Sant’Agata…)
    Inoltre, quel progetto ha tutta una serie di problematiche: non tiene conto di tutte le normative per la costruzione di aeroporti; le infrastrutture viarie di collegamento sono mal dimensionate e non si considerano i milioni in più necessari per realizzarle; non è presente una analisi costi-benefici (l’unico vantaggio apparente sembra il collegamento ferroviario, ma con quei 50 milioni la ferrovia la fai arrivare anche dentro l’attuale aerostazione); è ampiamente sovradimensionato per un aeroporto che attualmente ha 2/3 voli al giorno e nel breve periodo sembra rispecchiare l’immobilismo del territorio.
    E per ultimo (ma questo è solo un mio modestissimo parere) è architettonicamente brutto: quei richiami esterni ad un tempio greco sono troppo kitsch.

    Con le condizioni attuali, bastava un piccolo ampliamento e restyling dell’attuale aerostazione per avere un terminal decente. Due lucernai, togliere quel pavimento orribile, razionalizzazione degli spazi e miglioramento delle rifiniture e l’aerostazione cambia totalmente aspetto. Magari due gates in più come erano previsti in quel famoso progetto dei primi anni duemila e basta.

  42. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Tortellino:
    Ah si… i famosi esperti che commentano sui social!

  43. Rino - AeC dello Stretto

    Commenta per: Reggio Calabria

    Solo qualche considerazione sull’articolo edito dallo Staff Aeroporti Calabria del 12.03.2022. Ricordo preliminarmente che l’Aeroporto di Reggio Calabria, primo in Calabria, è nato nel 1939 ed il primo volo civile, con il glorioso DC3, ha operato il 10.04.1947. All’epoca, l’area sulla quale oggi sorge l’Aeroporto di Lamezia Terme era poco più di un acquitrino ! Solo investimenti rilevantissimi hanno consentito la realizzazione della struttura che oggi noi conosciamo. Non intendo avventurarmi i analisi politiche o di mercato, ma solo osservare che l’Aeroporto di R.C., non foss’altro che per la sua posizione strategica in fondo allo stivale, ha il diritto di riappropriarsi di quegli spazi che in tempi relativamente recenti gli hanno consentito gli oltre 600.000 passeggeri. Reggio Calabria, all’attualità, non ha bisogno di un “mega e nuovo” aeroporto ne, tantomeno, del GBAS che in occasione della conferenza stampa – dott. Arturo De Felice Presidente SACAL, lessi come un abile colpo di teatro per i non addetti ai lavori. L’Aeroporto dello Stretto ha solo bisogno di una messa a punto. Al riguardo i 25 milioni di euro, provvidenzialmente concessi dal Governo grazie all’autorevole impegno dell’On. Cannizzaro a mio avviso, se gestiti con il criterio del buon padre di famiglia, darebbero una grandissima mano per rendere più funzionale l’attuale struttura.
    In tema di “continuità territoriale”, fermo restando che l’art. 16 del Reg. C.E. n. 1008/2008 del 24.09.2008 ne detta le condizioni di riferimento individuandole, fra l’altro, in: Regioni periferiche e Rotte a bassa densità di traffico, e dando per scontato che il calcolo “spannometrico” di 15 milioni di euro annui, da Voi ipotizzato, sia corretto, non vedo concreti e giustificati motivi per non provare a sperimentarla. L’auspicio, ovviamente, che la conseguente messa a reddito delle rotte possa generare quei flussi di domanda destinati a determinare l’autonoma gestione delle rotte medesime, come anche da Voi immaginati. Solo per cronaca, qualora la notizia non Vi fosse nota, il mese scorso il Governo ha autorizzato la “continuità territoriale” per Ancona e Trieste, assegnando rispettivamente 50 milioni e 30 milioni di euro.
    Questa è la realtà, non banale e neanche banalizzata alla quale spero che il nuovo corso della politica regionale possa imprimere la necessaria spinta per fare uscire il nostro aeroporto dallo stallo nel quale da alcuni anni (troppi) è precipitato. Segnale sicuramente positivo, ma non risolutivo, il ripristino del volo per MI da parte di ITA. Fondamentale che la città Metropolitana ed il Comune facciano la loro parte, uscendo dal quasi decennale immobilismo !
    Per i Vangeli ci accontentiamo di quelli canonici, già noti.

  44. Contronotiziefalse

    Commenta per: Reggio Calabria

    Sono di Locri è non è affatto vero mi viene più facile andare a Lamezia.
    A parte il fatto che per Reggio aerporto sono quasi 30 Km in meno rispetto a lamezia , oggi la statale 106 da locri a Reggio è quasi tutta superstrada, si passa dai centri solo di Ardore e Bianco il resto è abbastanza veloce.
    A parte questo io e diversi miei amici e conoscenti che spesso voliamo preferiamo Reggio, perché Reggio è il nostro aerpporto ” che vi piaccia o No.
    Perciò invece di dire fesserie informatevi e poi parlate.

  45. Commenta per: Reggio Calabria

    @ Contronotiziefalse:
    siete pochi allora

  46. Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Contronotiziefalse:
    Potremmo essere anche Controchicambianome in continuazione solo per dare fastidio. Mah…

  47. Giuseppe Imbalzano (Co-Fondatore di AeroportiCalabria.com)

    Commenta per: Reggio Calabria

    @ Roberto Sartiano (Fondatore di AeroportiCalabria.com):
    Però è diventato bravissimo, ora usa anche la VPN…

    Come ci siamo ridotti

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